Intorno alle 12,00 i futures sul Brent sono in rialzo di 1 centesimo, o dello 0,01%, a 98,58 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) è a  92,58 dollari al barile, in calo di 3 centesimi, o dello 0,03%.

Entrambi i contratti sono scesi di oltre 1 dollaro al barile all'inizio della seduta dopo che le autorità sanitarie cinesi hanno ribadito nel fine settimana il proprio impegno per un rigido approccio di contenimento del Covid, vanificando le speranze di un rimbalzo della domanda di petrolio del principale importatore di greggio del mondo.

Mentre le importazioni e le esportazioni della Cina si sono inaspettatamente contratte a ottobre, le importazioni di greggio rimbalzano al livello più alto da maggio.

Il dollaro statunitense è in calo rispetto all'euro, mentre la sterlina è supportata da un sentiment di rischio e da un rally nei mercati azionari europei.

I prezzi del petrolio sono sostenuti dalle attese di una minore disponibilità di scorte poiché l'embargo dell'Unione europea sulle esportazioni di greggio via mare della Russia inizierà il 5 dicembre, anche se le raffinerie di tutto il mondo stanno incrementando la produzione.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)