MILANO (Reuters) - L'Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha giudicato inidonei gli impegni presentati da Telecom Italia e Dazn nel procedimento riguardante l'accordo di distribuzione del servizio di video-streaming, finito sotto la lente dell'antitrust per presunta violazione della normativa sulla concorrenza.

E' quanto si legge in un documento visionato da Reuters, in cui l'antitrust afferma che "gli impegni presentati da Telecom Italia S.p.A., DAZN Limited e DAZN Media Services S.r.l. appaiono...inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell'istruttoria".

L'autorità aveva aperto l'istruttoria a luglio dell'anno scorso, senza però intraprendere misure cautelari. In base all'accordo, Tim si è assicurata il diritto esclusivo di includere nel suo set-top box l'app di DAZN, titolare dei diritti del campionato di Serie A fino al 2023, per un triennio.

Nessun commento dall'antitrust, che ha prorogato, secondo quanto si legge in un secondo documento, il termine per la chiusura del procedimento al 31 marzo 2023 dalla scadenza originaria del 30 giugno 2022.

Un portavoce di Tim ha dichiarato che la società valuterà i le azioni da intraprendere, mentre Dazn non ha immediatamente risposto ad una richiesta di commento.

In caso di accertata violazione della normativa antitrust, le due società rischiano una multa fino al 10% del fatturato.

Tim e Dazn stanno attualmente discutendo la revisione della partnership, con Tim che sta cercando di ridurre l'ammontare dell'importo annuale corrisposto a Dazn (circa 340 milioni di euro l'anno) a fronte di una rinuncia all'esclusiva.

Dazn si è assicurata il diritto di trasmettere tutto il campionato di calcio per tre stagioni fino al 2024, pagando alla Lega Serie A 840 milioni di euro l'anno.

(Elvira Pollina, editing Andrea Mandalà)