MILANO (MF-DJ)--Natale con i tuoi, sperabilmente pochi, poi Pasqua finalmente liberi. Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, è convinto che l'Italia debba tenere duro ancora sino all'Epifania per uscire dall'emergenza Covid e che poi serviranno le forze di tutti, grazie anche al contributo di tecnologia e fondi europei. Per annunciare le tappe del governo Conte nelle prossime settimane Boccia ha scelto il convegno «Le scelte sulla rete e le infrastrutture tecnologiche per il Paese» organizzato nell'ambito della tre giorni di lavori della conferenza 5G Italy. E ha risposto alle domande di chi scrive e che ora il lettore può leggere su MF-Milano Finanza.

Domanda. Ministro Boccia cosa ci dobbiamo aspettare per le prossime settimane, a che punto è l'emergenza Covid?

Risposta. Nelle ultime settimane, dal punto di vista dei contagi, sono stati ottenuti risultati importanti senza lockdown nazionale: la curva non solo sta calando ma è abbastanza sotto controllo e ci fa respirare.

D. Ma quanto durerà ancora l'emergenza?

R. Stiamo predisponendo un nuovo decreto del Presidente del Consiglio che dovrebbe avere un arco di durata più lungo, oltre le feste.

D. Fino a Pasqua?

R. No (sorride, anche se la domanda, come la risposta, non è alla fine così scontata, ndr). Sono ore decisive per il Dpcm, che dal punto di vista temporale sarà il più lungo perché partirà il 4 dicembre ma sicuramente andrà oltre l'Epifania.

D. Alcuni autorevoli osservatori, come il costituzionalista Michele Ainis, sostengono che il vaccino dovrebbe essere obbligatorio in Italia.

R. Il vaccino non sarà obbligatorio, ma fortemente consigliato. Penso comunque che debbano farlo tutti. Partiremo dalle fasce deboli, dagli anziani e da chi è in prima linea come i medici e gli operatori dell'ordine pubblico e i militari, cui va il mio sentito ringraziamento per quello che vedo che ogni giorno fanno. Partirà una campagna importante su scala nazionale.

D. E gli studenti? Ai tempi di chi scrive eravamo tutti vaccinati contro il vaiolo e direttamente a scuola.

R. È vero, anche ai miei tempi, il mondo si divide tra chi ha il segno del vaccino sul braccio e chi no. Per la situazione di oggi e su come affrontare la vaccinazione per gli studenti se ne sta discutendo in queste ore. La distribuzione del vaccino sarà capillare anche con l'ausilio delle Forze armate. Certo, più persone faranno il vaccino più metteremo in sicurezza il Paese.

D. L'Italia è un tricolore, quando sarà monocromatica dal punto di vista delle aree Covid?

R. Dicembre deve essere il mese che ci consente di mettere definitivamente in sicurezza il Paese ma da qui a 15 giorni credo che gran parte dell'Italia sarà gialla, per quel che riguarda l'indice di rischio. D. Il 5G e la Cina: rischio, opportunità o pericolo?R. Nessun Paese sulla carta è un pericolo se rispetta la nostra sicurezza nazionale, dunque anche la Cina non è un pericolo. Sul 5G dobbiamo però avere più coraggio di quello che abbiamo avuto in passato.

D. La Corte di Giustizia europea ha chiesto una nuova legge di sistema nelle telecomunicazioni, la farete?

R. Sì, è assolutamente necessaria perché oggi non si può affrontare il tema a compartimenti stagni. In questo senso vedo con favore anche a convergenze tra network informativi e di telecomunicazioni.D. Per ora si è visto solo un emendamento salva-Mediaset, non è il caso di fare un ragionamento più esteso che incoraggi un'alleanza tra Mediaset, Vivendi e magari anche Tim?R. È proprio questo il punto. Di fronte al gigantismo degli over the top e alla necessità di implementare gli sforzi per una web tax, dobbiamo anche creare campioni nazionali, campioni europei. In questo senso un'alleanza tra network francesi, italiani e tedeschi andrebbe nella giusta direzione.

fch

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December 03, 2020 02:57 ET (07:57 GMT)