ROMA (MF-DJ)--«È ormai imminente lo sbarco sul fisso. A breve saremo sul mercato con le nostre offerte». Lo annuncia in un'intervista al Sole 24 Ore Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad Italia, lasciando intendere che si tratta di giorni. Dopodiché quello che attualmente è il quarto operatore mobile infrastrutturato in Italia - entrato nel mercato delle Tlc nella Penisola nel 2018 per volere della Commissione Ue che lo ha richiesto per dare l'ok al matrimonio fra Wind e 3 Italia - inizierà a dare battaglia anche nel comparto dell'ultrabroadband fisso.

Alla fine del 2022, il giro d'affari si attesterà a quota «1 miliardo di euro». Questo però allo stato attuale delle cose. La eventuale partenza delle offerte B2b nella telefonia mobile con proposte a imprese e professionisti porterebbe altro fieno in cascina, così come un'apertura della propria rete al wholesale, mettendola a disposizione di eventuali operatori virtuali. «Vedremo se si presenteranno occasioni». Ilial è pronta con le offerte per il fisso "per arrivare sul mercato dell'ultrabroadband e fare stessa operazione di trasparenza che è seguita al nostro arrivo in Italia nel mobile. I numeri ci stanno dando ragione. In tre anni e mezzo un italiano su 7 è utente Iliad. Parliamo di 8,5 milioni. E abbiamo capito da tempo che anche sul fisso c'è spazio, con il desiderio della gente di poter accedere a offerte finalmente trasparenti", spiega.

"Senza voler entrare in dettagli, che leggerete al momento del lancio, dico che le nostre offerte saranno coerenti con i valori di semplicità, trasparenza e chiarezza di Iliad. Credo che le persone vogliano sapere per cosa stanno pagando. Inizialmente ci appoggeremo sulla rete di Open Fiber, in particolare nelle aree nere, quelle più servite del Paese. Su Rete Fibercop arriveremo in un secondo momento", prosegue.

Levi non esclude "nessuna opzione per il futuro" come l'ingresso in Fibercop, la società in cui è stata scorporata la rete secondaria di Telecom, che vede nel capitale Tim al 58%, insieme con il fondo di private equity Usa Kkr, che ha il 37,5%, e Fastweb con il restante 4,5%. "Proseguiremo sulla nostra strategia. Poi, se uno dei tre principali operatori sarà in vendita, valuteremo tutte le opzioni anche in chiave M&A. Se ci saranno società in vendita, totale o parziale, valuteremo senza preclusioni. Tanto più che Iliad si è delistata a Parigi. È evidente che da quando siamo delistati abbiamo totale indipendenza strategica. E questo per noi, a livello di gruppo, rappresenta un elemento di forza".

Infine, Iliad è il primo azionista di Unieuro con il 12% e "la nostra partnership sta andando molto bene da tutti i punti di vista. Lo riteniamo, come abbiamo detto da subito, un ottimo investimento dal punto di vista finanziario. Ed è una società con la quale siamo accomunati dalla voglia di innovare", conclude.

pev

(END) Dow Jones Newswires

January 13, 2022 02:45 ET (07:45 GMT)