(Alliance News) - Pietro Labriola si reca a Londra per incontrare gli investitori in vista del piano industriale che presenterà il 13 febbraio, come scrive La Repubblica venerdì.
Il piano al 2027 proseguirà lungo la scia di quello precedente, ma molti degli obiettivi dell'amministratore delegato di TIM si scontrano con la lentezza degli sviluppi, prosegue il quotidiano.
La societarizzazione di Enterprise, avviata mesi fa, richiede ancora tempo, e l'incasso dalla causa del canone con il MEF, su cui TIM è pronta a trattare, potrebbe non arrivare in tempi brevi.
Come prosegue Repubblica, la vendita di Sparkle è ben avviata, ma il saldo sarà posticipato al closing previsto dopo l'estate.
Il 2024 si è chiuso secondo le aspettative, ma il 2025 dovrà fare i conti con la svalutazione del real, una concorrenza crescente in Italia tra Starlink e la fusione di Fastweb e Vodafone, e TIM prevede di rispondere a questa sfida anche riducendo di EUR100 milioni gli investimenti in capitale e rifinanziando i debiti a costi più bassi.
Per quanto riguarda l'ambito delle telecomunicazioni, l'atteso consolidamento non ha ancora visto passi concreti.
Labriola spera di tornare a distribuire dividendi entro il 2027, ma deve ancora saldare 3 cedole arretrate - circa EUR500 milioni - ai soci RNC.
Per quanto riguarda le ipotesi di conversione, Vivendi non è disposta a firmare alcun NDA, e il buy-back dovrà aspettare l'incasso della causa.
Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter
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