(Alliance News) - Open Fiber ha presentato a TIM un'offerta non sollecitata per fornire l'infrastruttura necessaria per i collegamenti in fibra nelle aree più servite, a condizioni economiche molto competitive.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore nell'edizione di martedì, questa mossa mira a contrastare Fibercop, il consorzio di investitori guidato da KKR che gestisce la ex rete Telecom.
A fine ottobre scade il termine per la risposta di Fibercop alla richiesta di Tim per oltre 600.000 linee in fibra nelle aree nere. Di recente, Open Fiber aveva intavolato un possibile accordo con Fibercop per rispondere a questa domanda. Tuttavia, l'accordo si è interrotto dopo che Fibercop ha espresso interesse a coprire le aree grigie, già oggetto di lavori da parte di Open Fiber con fondi del PNRR.
Successivamente, anche TIM ha avviato colloqui diretti con Open Fiber, poi interrotti, poiché Fibercop ha comunicato a TIM di poter soddisfare le richieste avanzate, potenzialmente grazie a accordi con altri operatori che offrono accesso a linee basate sull'infrastruttura di Open Fiber. Quest'ultima, tuttavia, ha contrattaccato con un'offerta commerciale aggressiva destinata a TIM, al fine di battere i prezzi di Fibercop.
In questa situazione tesa, Fibercop ha anche inviato una diffida a Open Fiber, sostenendo che quest'ultima sia obbligata a fornire servizi nelle aree nere in base a un accordo del 2021. Open Fiber non ha risposto formalmente, ma sarebbe intenzionata a respingere la diffida.
Di Antonio Di Giorgio, Alliance News reporter
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