ROMA (MF-DJ)--Il Governo segue il dossier Tim-Kkr ma è pronto ad

attivare i poteri speciali per tutelare asset strategici se dovesse

arrivare un'Offerta pubblica di acquisto dal fondo Usa o da altri per

l'incumbent italiano.

Lo ha assicurato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo

Giorgetti, in un'informativa urgente alla Camera sulla vicenda Tim. Ad

oggi "Kkr ancora non ha lanciato l'Opa su Tim" ma solo una manifestazione

di interesse "non vincolante e indicativa", sul 100% delle azioni

ordinarie e di risparmio della societá, volta al delisting. Il prezzo da

pagare interamente per cassa è di 0,505 euro per azione ordinaria o

risparmio.

La proposta di KKR per il gruppo Tim è condizionata al raggiungimento

della soglia di adesione minima del 51% del capitale di entrambe le

categorie azionarie, all'ottenimento del gradimento degli amministratori

della societá e il supporto del management, allo svolgimento di una due

diligence confirmatoria stimata in 4 settimane, nonchè al gradimento da

parte dei soggetti istituzionali rilevanti.

Siccome il percorso è ancora agli inizi il Governo "non può mettere in

piedi iniziative" e ricorrere al Golden power che, in ogni caso, avverrá

"nel rispetto di principi di proporzionalitá, ragionevolazza,

oggettivitá e non discriminazione. "L'offerta di Kkr è solo una

manifestazione di interesse e potrebbe anche non dare luogo ad un'Opa

formale", ha avvertito Giorgetti. Tuttavia, "è indiscutibile che

all'interno di Tim esistano degli asset di natura strategica per cui è

indispensabile il controllo pubblico".

Per il dossier Tim le prioritá dell'esecutivo Draghi sono: "la tutela

dell'occupazione; la protezione della tecnologia e della rete". E in tarda

mattinata c'è stato un incontro al Palazzo Piacentini su Tim con i

ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dell'Innovazione

tecnologica e transizione digitale Vittorio Colao, la sottosegretaria Anna

Ascani e i rappresentanti di Uilcom nazionale, Fist Cisl, Ugl Nazionale

Tlc e Slc Cgil.

I sindacati chiedono al Governo di scongiurare uno spezzatino per

evitare un dramma occupazionale come quello di Alitalia. "Oggi il Governo

non può permettersi di non giocare un ruolo attivo nella vicenda Tim. La

recrudescenza della conflittualitá della governance aziendale e la

conseguente offerta di acquisto da parte del Fondo americano KKR apre

degli scenari che, se non opportunamente governati, rischiano di portare

al definitivo tracollo di Tim, al suo totale smembramento e,

evidentemente, a contraccolpi occupazionali onerosissimi. Un gruppo che

occupa oltre 40.000 addetti, in una operazione di spezzatino,

inevitabilmente andrebbe a causare migliaia di esuberi che il Paese non

può permettersi, e che noi con forza intendiamo scongiurare",

sottolineano.

I sindacati delle Tlc non sono contrari a logiche di mercato che

favoriscano una concorrenza leale sulla qualitá dei servizi erogati alla

cittadinanza, ma "qualunque scelta va fatta scongiurando drammi

occupazionali, e la definitiva uscita dello stato da un settore strategico

sia sul piano nazionale che su quello continentale".

Infine, i sindacati bollano come "incomprensibile" il modello Colao

sulle reti di Tlc. Oggi il "Memorandum" di agosto 2020 firmato fra Tim e

Cdp per la confluenza di Tim ed Open Fiber in un modello aperto al

coinvestimento e regolato dal sistema delle Authority "è di fatto

superato dal modello sponsorizzato dal Ministro Colao fatto di "micro

bandi" attraverso i quali si regalano soldi pubblici ad operatori privati

per la costruzione di porzione di reti di cui i privati rimarranno

proprietari. Francamente un modello incomprensibile. Tante piccole reti

non fanno una rete primaria nazionale inclusiva e pervasiva di tutte le

realta del paese", concludono.

pev

eva.palumbo@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

December 02, 2021 12:03 ET (17:03 GMT)