ROMA (MF-DJ)--"In Italia ci troviamo in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei, perchè nei due anni di Covid abbiamo gestito l'emergenza prevedendo ristori per gli aeroporti e ammortizzatori sociali per chi è stato costretto a restare a casa. Lo stesso non è avvenuto in altri Paesi, che si trovano a gestire una crisi di personale. Il trasporto aereo ha una dimensione europea e internazionale, serve un'azione congiunta dei vari governi e della autoritá di settore". Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in merito alla situazione negli aeroporti europei che tra voli cancellati, ritardi e scioperi mette a rischio i viaggi di 7 milioni di passeggeri. Problemi si registrano soprattutto a Londra, Amsterdam, Francoforte. In Italia la situazione sembra ancora sotto controllo, con Roma e Milano che non fanno registrare disagi.

Giovannini ha spiegato che il ministero è in "costante contatto con l'Enac, l'ente per l'aviazione civile, per garantire il rispetto delle regole: dal rimborso ai viaggiatori per i voli cancellati alla riprogrammazione dei voli su altri vettori. Stiamo poi seguendo l'evoluzione delle vertenze nel settore. Oggi convocheremo il "tavolo trasporto aereo" per valutare con associazioni e sindacati possibili azioni per migliorare la situazione di un settore strategico".

La prima estate (quasi) normale dopo oltre due anni di pandemia è iniziata con il caos negli scali europei. Lunghe code ai terminal - lo scorso fine settimana l'attesa media ad Amsterdam è stata di quattro ore - voli annullati o in forte ritardo, decine di migliaia di bagagli smarriti anche per l'avaria dei sistemi di smistamento, centri di assistenza ai clienti in tilt, aerei che decollano senza cibo e bevande per problemi durante il rifornimento. Come se non bastasse si sono aggiunti anche gli scioperi - in Spagna, Francia, Italia, Belgio, Portogallo - che riguardano soprattutto le low cost e che proseguiranno pure a luglio.

A giugno, in Europa sono stati cancellati circa 11 mila voli, il triplo di tre anni fa. Dal 1* aprile sono almeno 70 mila. Le compagnie del continente rischiano di sborsare 453 milioni di euro di risarcimenti, soltanto per i problemi di giugno, a 1,5 milioni di passeggeri. "Ogni anno eroghiamo 10 miliardi di indennizzi", risponde al Corriere della Sera Willie Walsh, direttore generale della Iata, associazione che rappresenta le aviolinee. "Penso che stavolta debbano pagare anche gli aeroporti: questi disagi non sono causati da noi".

Per luglio, agosto e settembre le compagnie hanno tolto altri 41 mila voli (coinvolte 7 milioni di persone). Hanno annunciato riduzioni Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air France-Klm, British Airways, easyJet, Sas. Problemi ci sono anche in Canada e negli Usa.

Airlines for America calcola che l'offerta delle principali aviolinee statunitensi è stata tagliata del 15% tra luglio e agosto.

I passeggeri sono tornati a volare come nel 2019, prima del Covid. Ma il personale delle compagnie, degli aeroporti (in Francia ci sono almeno quattromila posizioni scoperte), delle societá di handling e di catering, di sicurezza privata non si è adeguato alla domanda del pubblico. Possono volerci anche sei mesi tra assunzione e rilascio del nulla osta sicurezza, stima Aci Europe, l'associazione degli scali. E c'è pure una fetta di persone giá formate che dopo essere stata licenziata durante la pandemia ha deciso di fare altro. "Tutti si chiedono dove siano andati i dipendenti e la risposta è sempre: Amazon", dice Tim Clark, presidente di Emirates. Per far fronte all'emergenza la Germania 'importerá' addetti dall'estero per dare una mano nei terminal. In Irlanda è stato allertato l'esercito che è pronto a intervenire all'aeroporto di Dublino.

Non è così ovunque. Dove i governi sono intervenuti con misure di tutela sociale i disagi sono contenuti. È il caso dell'Italia, come conferma Pierluigi Di Palma, presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac): "La cassa integrazione e gli 800 milioni di euro di aiuti hanno consentito di mantenere il personale aeroportuale", sostiene. Ma il trasporto aereo è un ecosistema. Quello che succede ad esempio nel Regno Unito - con scali che hanno mandato a casa anche il 50% della forza lavoro - si ripercuote pure qui. L'epicentro dei disagi in Europa è proprio il Regno Unito (in particolare Londra Heathrow e Gatwick), Amsterdam, Francoforte, Parigi-Charles de Gaulle, Amburgo, Bruxelles. Chi deve spostarsi deve fare attenzione alle tempistiche, soprattutto se deve sostare in queste strutture per prendere poi un volo intercontinentale.

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July 04, 2022 05:04 ET (09:04 GMT)