ROMA (MF-DJ)--Ieri il Cda di Tim, convocato d'urgenza sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha preso atto dell'intenzione di KKr (Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P) di lanciare un'Offerta pubblica di acquisto "non vincolante e indicativa" sul 100% delle azioni ordinarie e di risparmio di Tim, volta al delisting.

L'Opa "amichevole" e non vincolante sarebbe soggetta al raggiungimento della soglia di adesione minima del 51% del capitale sociale di entrambe le categorie azionarie. Inoltre, mira ad ottenere il gradimento degli amministratori della societá e il supporto del management, è condizionata tra l'altro allo svolgimento di una due diligence confirmatoria di circa 4 settimane, nonchè al gradimento da parte dei soggetti istituzionali rilevanti, essendo Tim soggetta ai poteri speciali dello Stato tramite la Golden Power. Il prezzo indicato da Kkr nella manifestazione d'interesse, da pagare interamente per cassa sarebbe di 0,505 euro per azione ordinaria o risparmio.

Pronta la reazione del Ministero dell'Economia, presente nel capitale di Tim attraverso Cassa depositi e prestiti."Il governo prende atto dell'interesse per Tim manifestato da parte di investitori istituzionali qualificati. L'interesse di questi investitori a fare investimenti in importanti aziende italiane è una notizia positiva per il Paese", hanno precisato in serata dal Mef. "Se questo dovesse concretizzarsi, sará in primo luogo il mercato a valutare la soliditá del progetto". Tim è il maggiore operatore di telefonia del Paese e detiene anche la parte piú rilevante dell'infrastruttura di telecomunicazione. Il governo seguirá con attenzione gli sviluppi della manifestazione di interesse e valuterá attentamente, anche riguardo all'esercizio delle proprie prerogative, i progetti che interessino l'infrastruttura".

L'obiettivo dell'esecutivo Draghi è assicurare che questi progetti siano compatibili con il rapido completamento della connessione con banda ultralarga, secondo quanto prefigurato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, con gli investimenti necessari nello sviluppo dell'infrastruttura, e con la salvaguardia e la crescita dell'occupazione. In questa prospettiva, il Ministero di via XX settembre ha stabilito che a seguire i diversi aspetti della vicenda sia un gruppo di lavoro composto dagli esponenti di governo titolari delle competenze istituzionali principalmente coinvolte, oltre che dalle amministrazioni e da esperti.

L'incursione di Kkr ha spiazzato Vivendi, primo azionista di Tim. I francesi ieri mattina hanno confermato «il desiderio e la volontà di lavorare al fianco delle autorità italiane e delle istituzioni pubbliche per il successo a lungo termine di Tim». Allo stesso tempo, pero', hanno smentito contatti per una controcordata con il fondo Cvc, che insieme al private equity Advent si è detto interessato a un'operazione di sistema su Tim. "Vivendi è un investitore a lungo termine in Telecom e lo è stato fin dall'inizio. Vivendi nega fermamente di aver avuto discussioni con qualsiasi Fondo, e più specificamente, con Cvc", ha riferito un portavoce del gruppo d'oltralpe. Intanto, il gruppo di Vincent Bollorè sarebbe fermo nel respingere al mittente l'Opa su Tim sebbene non vi siano pregiudizi nei confronti di Kkr che considera "un fondo amico e che potrebbe essere un partner con cui avviare un percorso piú circoscritto, ad esempio sulla rete".

Secondo La Stampa, nei piani di Kkr ci sarebbe il ritiro dal listino azionario e una soluzione spezzatino per triplicare il valore dell'investimento. Con un'operazione di leveraged buyout Kkr punta alla separazione tra rete e societá di servizi che gli permetterebbe in 5 anni di raddoppiare il valore del titolo (da 0,50 a 1 euro per azione rilevata) e perfino triplicare l'investimento di capitale. Inoltre, il quotidiano di Torino ipotizza, da parte dell'a.d. di Tim, Luigi Gubitosi, un ruolo attivo nella vicenda che avrebbe incontrato a Londra "gli emissari di Kkr per discutere del dossier" e un'accelerazione negli ultimi giorni dopo essere stato messo all'angolo alla luce dei deludenti numeri di gestione e il nuovo cda fissato per venerdì 26 novembre.

Al momento, Advent e Cvc stanno studiando la situazione, dichiarandosi aperti al dialogo con tutti gli stakeholders per identificare in modo trasparente una soluzione di sistema per il rafforzamento industriale di Tim.

I sindacati, invece, sono in allerta per l'impatto occupazionale dell'operazione. "In un settore strategico come quello delle telecomunicazioni, lo Stato italiano non può subire semplicemente la logica del mercato. Serve un piano industriale finalizzato alla costruzione della rete unica senza escludere il ricorso al golden power se il progetto di Kkr dovesse essere in contrasto con l'interesse industriale ed occupazionale del Paese", ha detto a Repubblica il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale "va scongiurato" uno spezzatino, con inevitabili tagli al personale. Infine, il caso Tim conferma che l'Italia sta diventando un Paese appetibile per gli investitori stranieri. Non è negativo, "ma è la conferma che serve una strategia".

Ugl auspica che il Governo valuti l ricorso al Golden power perchè "la rete delle telecomunicazioni è un`infrastruttura strategica che va difesa da potenziali minacce per la sicurezza nazionale. "Gli interessi del Paese, fra cui la protezione dei dati sensibili, vengono prima delle logiche di mercato", ha affermato Paolo Capone, segretario generale dell`Ugl.

pev

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November 22, 2021 05:01 ET (10:01 GMT)