ROMA (MF-DJ)--A giorni Tim e Cassa Depositi e Prestiti dovrebbero firmare l'accordo per la realizzazione delle rete unica con Open Fiber.

Alla futura società della rete unica, Tim dovrebbe apportare i cavi sottomarini di Sparkle, la rete primaria (che dalle centrali collega gli armadietti) e quella secondaria di Fibercop (società è controllata al 58% da Tim, per il 37,5% dal fondo Kkr e per il 4,5% da Fastweb), infrastrututre che dovrebbero intrecciarsi con la rete di Open Fiber, controllata al 40% dal fondo australiano Macquarie e al 60% da Cdp. Della partita dovrebbe essere anche il fondo americano Kkr, azionista al 37,5% di Fibercop.

"Sono ottimista sul fatto che si possa chiudere anche abbastanza rapidamente, diciamo in qualche giorno", l'accordo con Cdp per la rete unica tra Tim e Open Fiber, ha detto Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, durante una conferenza stampa con i giornalisti all'indomani dell'approvazione dei conti del 1* trimestre dell'anno. "Sta andando tutto quanto come immaginavamo. C'è stato qualche ritardo ma non è legato a nessun tipo di attrito. Continuo a verificare la convergenza e gli interessi da parte di tutti gli stakeholder nel portare avanti questo progetto. Non è che possiamo nascondere che si tratti di un progetto di una complessitá unica, anche perchè siamo tra i primi al mondo ad andare in questa direzione però stiamo proseguendo e non vedo problemi, non vedo attriti. Si tratta solamente di continuare a lavorare e cercare di chiudere il piú rapidamente possibile", ha aggiunto.

Nel memorandum of understanding con Cdp per la rete unica "stiamo discutendo con Kkr la partecipazione della stessa a questo protocollo. È tutto nelle dinamiche piú classiche in un contesto quale quello esistente in cui Kkr è socio di minoranza al 37,5% di FiberCop e quindi stiamo cercando di portare Kkr con noi in queste discussioni. Quando abbiamo fatto il comunicato stampa relativo all'accordo che è stato siglato abbiamo espressamente indicato come l'accordo tra le parti era aperto alla possibilitá di terzi soggetti di partecipare".

"Stiamo parlando dell'integrazione di due reti: una, quella di Open Fiber, che vede Macquarie come socio; l'altra, quella di Tim, al cui interno c'è FiberCop che vede come socio Kkr. Quindi non si tratta dell'assenso ma siccome sono parti che ad un certo punto dovranno essere messe al tavolo c'è anche la possibilitá che vengano messe al tavolo dall'inizio nella stipula dell'Mou", ha proseguito.

Intanto, "il piano che presenteremo il 7 luglio non è un maquillage finanziario nel senso che stiamo procedendo perchè riteniamo che, industrialmente, ci possano essere dei miglioramenti dalle suddivisioni delle varie attivitá", ha assicurato Labriola, riferendosi alla presentazione al mercat in occasione del Capital Market Day di Tim, del progetto di riorganizzazione che, superando il modello di integrazione verticale, consentirá di accelerare il percorso verso una generazione sostenibile di flussi di cassa e di far emergere il valore intrinseco degli asset di Gruppo.

Inoltre, sempre il 7 luglio, è possibile una revisione delle guidance di Tim, in vista dell'imminente firma dell'accordo con Cdp per la rete unica Tim-Open Fiber.

"Naturalmente noi siamo aperti a collaborare con Kkr, e con qualunque altro investitore industriale o finanziario, avendo definito quale è il nostro percorso", ha osservato l'amministratore delegato di Tim, aggiungendo che "in termini di M&A ci sono attivitá nelle quali noi stiamo cercando di fare anche un pò di razionalizzazioni di nostre partecipazioni, ma stiamo parlando di attivitá minori, di non particolare rilevanza. Abbiamo partecipazioni anche in alcune start up e stiamo valutando quali sono le partecipazioni strategiche e quali no. In caso di partecipazioni non strategiche, la possibilitá è quella del disinvestimento per rifinanziare alcune operazioni ma stiamo sempre parlando di impatto marginale, inferiore ai 40 milioni di euro", ha concluso.

"Ci sono anche altri fondi interessati a comprendere meglio qual è l'ipotesi di valorizzazione degli asset che presenteremo il 7 luglio, dimostrazione che il piano che stiamo sviluppando sta incontrando l'interesse da parte di vari soggetti", ha annunciato Labriola. "In un contesto abbastanza normale delle manifestazioni di interesse come Cvc ce ne possono essere anche altre. Fino a che non porteranno a una formalizzazione di alcuni elementi di rilevanza ai fini borsistici normalmente, non faremo comunicati. Una manifestazione di interesse non è ancora un binding", ha spiegato Labriola.

In sostanza, "stiamo cercando di rilasciare informazioni quando hanno una rilevanza ai fini borsistici. Non posso negare di avere avuto delle interlocuzioni anche con altri soggetti ma nel momento in cui stiamo ancora parlando di non definite non riteniamo necessario fare discolsure su informazioni che possono portare a fluttuazioni del valore di Borsa perchè siamo ancora nelle fasi preliminari", ha continuato.

Labriola è altresì "ottimista" sulla rinegoziazione del contratto con Dazn per la rinegoziazione del contratto per la trasmissione in streaming delle partite di calcio del campionato di Serie A. Intanto, l'obiettivo di Tim "è individuare percorsi che portino a ridurre il livello del debito".

"Siamo su un percorso non semplice", non si può immaginare che nel giro di un trimestre "si riesca a cambiare il profilo di questa azienda. Siamo un management team abituato a mettere a terra quello che promette e il nostro obiettivo è cercare di cambiare la storia della nostra azienda. Ritengo sia fondamentale recuperare credibilità sul mercato non raccontando dei sogni che rischiano di essere irraggiungibili ma con pragmatismo, lavorando e cercando di mettere in ordine tutto quello che è fondamentale per portare avanti e tornare a far crescere Tim", ha concluso.

pev

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May 05, 2022 05:24 ET (09:24 GMT)