ROMA (MF-DJ)--Si è concluso il 4* tavolo tecnico sulla rete nazionale e la crisi di Tim, tenutosi presso il Mimit nel corso del mese di dicembre.

Promosso dal Governo il tavolo ha visto impegnati rappresentanti delle istituzioni (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale della stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dei soci di Tim, Vivendi e Cassa Depositi e Prestiti.

Secondo quanto si apprende, il tavolo ha esaminato le possibili ipotesi di intervento in materia, tenendo conto dell'esigenza di assicurare, da un lato, i livelli di efficienza della rete, a controllo pubblico, e dell'altro di valorizzare le risorse umane impiegate nel settore.

Sono anche state approfondite le implicazioni relative alla concorrenza e al mercato, nell'ottica di un imprescindibile dialogo con le istituzioni europee al fine di garantire agli utenti le migliori soluzioni.

I rappresenti delle istituzioni presenti hanno proposto di aprire "una seconda fase" del tavolo per approfondire possibili misure incentivanti per il settore, richiedendo nel contempo agli azionisti di formulare le proposte che gli stessi intendono mettere in campo per addivenire ad una soluzione finale, in un quadro condiviso e sostenibile.

Il dialogo apre ora alle ulteriori attivitá di approfondimento nell'ambito delle quali verrá coinvolto il management di Tim.

Controllare la rete di Tim e tutelare l'occupazione: sono questi i duplici obiettivi del governo Meloni, esposti dalla premier nel corso della conferenza stampa di fine anno. "La natura di Tim, che è una societá privata e quotata, richiede molta prudenza e una certa riservatezza. Confermo che questo Governo si dá l'obiettivo duplice di assumere il controllo della rete, per ragioni spiegate tante volte e che tutti condividiamo, perchè è una questione strategica, dall'altra vogliamo lavorare piú possibile per mantenere i livelli occupazionali", ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Queste sono le due grandi questioni che a noi interessano, il resto lo lasciamo alla dinamica libera del mercato, su come si arrivi qui consentitemi di essere prudente".

Resta dunque alta la riservatezza dell'esecutivo sul dossier rete nazionale delle telecomunicazioni. In mattinata, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha detto al CorSera di auspicare "entro il 31 dicembre" di dare indicazioni sulla rete Tim ma l'anno e' finito e ci sono tutte le premesse per uno slittamento al 2023.

I sindacati delle tlc si aspettanto una prossima convocazione sul dossier Tim che ad oggi non è ancora arrivata. L'Uilcom Uil ha preso atto delle dichiarazioni della Meloni ma trova "francamente complicato far convivere le due azioni ovvero, una societá della rete pubblica e la salvaguardia occupazionale degli oltre 40.000 dipendenti del Gruppo Tim e degli altrettanti occupati nell'indotto", ha detto il segretario generale della Uilcom Uil, Salvo Ugliarolo, contrario allo spezzatino degli asset di Tim.

pev

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December 29, 2022 13:09 ET (18:09 GMT)