MILANO (MF-DJ)--Tonfo del 3,44% a 20.554 punti per il Ftse Mib, che paga la forte tensione politica italiana. Lo spread sul decennale Btp/Bund è salito a quota 213 punti base.

Il Senato ha approvato la fiducia posta dal governo al dl aiuti. I voti favorevoli sono stati 172, i contrari 39. Il Movimento 5 stelle non ha partecipato al voto.

Subito dopo l'esito del voto, il presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Siamo di fronte a una crisi di governo che arriva a fine legislatura.

L'incertezza è massima: da un lato abbiamo un'inflazione record e le contromisure restrittive messe in campo dalle banche centrali, dall'altro abbiamo la guerra ucraina che agita la politica internazionale, pone gravi rischi sulle forniture di gas e acuisce i problemi dell'inflazione", commenta Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte.

"La situazione di grave instabilitá che si è delineata pesa chiaramente sul mercato borsistico italiano e dovrebbe impattare soprattutto i titoli domestici, come quelli bancari e assicurativi. Prevediamo implicazioni negative anche per quei titoli, come Tim, che necessitano di un quadro politico definito per attuare importanti scelte strategiche", commenta l'esperto, secondo cui "anche l'esecuzione del Recovery Plan potrebbe essere a rischio. Lo scenario base su cui ci si muove, preferibile borsisticamente, è che la crisi di governo possa rientrare o che si arrivi a un Draghi bis ma lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto. D'altro canto, alcuni titoli, tra cui segnaliamo Moncler, Campari e Diasorin, per la tipologia dei loro business, non dovrebbero risentire della crisi in corso, come giá accaduto in passato in periodi di simile incertezza".

Per Dave Chappell, fixed income senior portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments, la "situazione di grande instabilitá ha innescato il reale rischio di una crisi politica in Italia".

Il movimento degli spread, nota l'esperto, "non è stato particolarmente ampio da quando si è diffusa la notizia della potenziale crisi. Ciò potrebbe essere dovuto alla riluttanza degli investitori a vendere titoli governativi italiani, in vista di quello che, a quanto si dice, potrebbe essere un forte strumento anti-frammentazione a completamento dell'attuale flessibilitá del programma di reinvestimento Pepp della Bce. I membri del comitato sono stati chiari sul fatto che la Banca Centrale utilizzerá tutti gli strumenti disponibili per sostenere i mercati sovrani e mantenere la regolare attuazione della politica monetaria. Ciò però non significa necessariamente che la Bce sia pronta a intervenire per stabilizzare gli spread nel caso di un sell off autoinflitto e guidato dalla politica. È probabile poterci aspettare una recessione nei prossimi mesi mentre la Bce cerca di combattere un'inflazione difficile da controllare, se non rallentando l'economia. Le prospettive sono tutt'altro che positive".

Pesante intanto Wall Street, dove il Dow Jones fa segnare un -1%. Il mercato vede sempre piú probabile un restringimento monetario aggressivo da parte della Fed dopo gli ultimi dati sull'inflazione. I prezzi alla produzione per la domanda finale negli Usa sono cresciuti dell'1,1% a livello mensile a giugno, piú di quanto previsto dagli economisti. Il dato giunge dopo i prezzi al consumo resi noti ieri, anch'essi piú alti delle stime.

pl

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July 14, 2022 12:00 ET (16:00 GMT)