ROMA (MF-DJ)--E' finito senza risposte l'incontro a Palazzo Chigi tra il governo, rappresentato dal Capo di Gabinetto di Palazzo Chigi, Gaetano Caputi, Cgil, Cisl e Uil e i sindacati delle tlc su Tim. I sindacati hanno ribadito al Governo la contrarieta' allo spezzatino di Tim e la necessita' di agire presto altrimenti per evitare una crisi irreversibile.

"Non abbiamo avuto risposte questa sera" dall'incontro con l'esecutivo su Tim "e chi era presente per il governo si è riservato di riferire in sede politica quindi al presidente del Consiglio" la posizione unitaria delle confederazioni e delle categorie e cioè che noi siamo d'accordo sul lavorare affinchè la rete sia unica. Abbiamo però ribadito che siamo contrari a qualsiasi idea di spezzatino o che vuol dire disperdere il patrimonio di un'azienda come Tim", ha detto Maurizio Landini della Cigl, a margine dell'incontro a Palazzo Chigi. "Abbiamo indicato al governo la necessitá di prendere decisioni e di agire rapidamente in questo senso anche cambiando quello che è il progetto di politica industriale che fino ad ora è stato realizzato", ha aggiunto. I sindacati vorrebbero ricevere "nei prossimi giorni una risposta precisa di quello che il governo pensa di fare", ha proseguito Landini perchè c'è "la necessitá di agire in tempi rapidi", ha concluso.

"Abbiamo ribadito che siamo contrari allo spezzatino e siamo convinti che questo paese debba tutelare Tim come un asset strategico", ha sottolineato Pierpaolo Bomardieri, segretario della Uil, ricordando che con "questa vertenza ci sono 80.000 posti di lavoro in ballo: 43.000 di Tim e 40.000 dell'indotto". I sindacati si aspettano di essere riconvocat dal Governo tra un paio di giorni per avviare "un confronto su quelle che saranno le ricadute occupazionali" di Tim in vista delle future scelte.

"Abbiamo presentato al governo la preoccupazione di un piano industriale che rischia di determinare un drammatico smembramento del perimetro di unicitá di Tim", ha affermato Luigi Sbarra, segretario della Uil, dicendosi favorevole affinchè "Tim conservi e mantenga il profilo verticalmente integrato tenendo insieme la rete con tutto l'aspetto legato ai servizi". Secondo il sindacato "è auspicabile che ci sia un nuovo incontro per entrare nel merito delle scelte di politica industriale riguardo il futuro di Tim. Abbiamo segnalato e puntualizzato che il governo è azionista importante di Tim e di Open Fiber. Le scelte vanno condivise. Abbiamo chiesto di essere protagonisti nella prospettiva di rilancio dell'azienda e di partecipare attivamente alle scelte conseguenti", ha concluso il sindacalista.

Fabrizio Solari, segretario genarale della Slc Cgil, ha avvertito l'esecutivo che "non fare nulla significa delle cose, la prima è una crisi irreversibile di Tim. L'unico piano che Tim ha approvato è quello che prevedeva la gestione della rete, sulla base del memorandum di intesa. Se questa cosa non c'è, come pare, e comunque tra 48 ore lo sapremo, la situazione non rimane congelata, precipita", ha concluso.

Anche secondo Alessandro Faraoni, segretario generale Fistel Cisl, "difficilmente" il prossimo 30 novembre arrivera' un'offerta di Cdp per la rete unica Tim-Open Fiber: "se si riparte da zero i tempi non ci aiutano. Il tempo è tiranno in questo caso. Abbiamo chiesto tempi stretti" per una convocazione perchè "quando i tempi si allungano diventa preoccupante", ha concluso.

"L'Italia ha bisogno di realizzare l'infrastruttura di rete e per fare questo occorre rafforzare l'ex monopolista e non viceversa procedere ad operazioni di scorporo o spezzatino dell'azienda", ha dichiarato il segretario generale della Uilcom, Salvatore Ugliarolo, al termine del faccia a faccia a Chigi.

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November 28, 2022 12:08 ET (17:08 GMT)