MILANO (Reuters) - I ricavi degli operatori di telecomunicazioni in Italia hanno segnato nel quinquennio 2015-2020 il calo aggregato maggiore, con una flessione del 10,3%, a fronte della discesa dei prezzi sopra la media di quella osservata a livello europeo.

E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'area studi di Mediobanca dedicato al settore.

A livello europeo, il mercato italiano, con 28,6 miliardi di euro, contende a quello spagnolo la quarta posizione in termini di ricavi, pari a 28,8 miliardi (-0,6% nel quinquennio) di euro nel paese iberico.

Guardando alle tariffe, il mercato spagnolo ha mostrato una controtendenza rispetto all'andamento continentale, mostrando una crescita dell'indice dei prezzi a 105,7 nel 2020 da 102,6 del 2016. All'opposto in Italia l'indice dei prezzi dei servizi di telefonia si è ridotto a 82,1 da 99,5 nello stesso periodo. In Italia, la pressione al ribasso sui prezzi è proseguita nel 2021, emerge dal rapporto, in attesa del lancio dell'offerta sul fisso da parte dell'operatore low-cost Iliad.

A fare la differenza, si legge nel rappporto, "l'elevata fidelizzazione della clientela spagnola e l'elevato numero di accessi in tecnologia fiber-to-the home, pari a 11,9 milioni a fine 2020 contro i circa 1,8 milioni in Italia.

Per quanto riguarda la quota di mercato domestica, lo studio mette in evidenza una costante erosione della fetta degli incumbent europei.

A Telecom Italia e Telefònica fanno capo le maggiori flessioni delle proprie quote nel mercato tra il 2010 e il 2020 (rispettivamente, -26,8 punti percentuali e -25,4 punti percentuali), seguite da Orange(-20,3 punti percentuali) e Deutsche Telekom (-17,7 punti percentuali).

(Elvira Pollina, in redazione a Roma Stefano Bernabei)