MILANO (MF-DJ)--Anche la Consob scende in campo nella vicenda Tim. Non perché si sospettino irregolarità, ma più perché l'authority dei mercati finanziari non può permettersi di distrarsi su uno dei dossier più caldi di Piazza Affari e sta monitorando che non ci siano asimmetrie informative.

Per questo, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, nei giorni scorsi gli uffici del regulator si sarebbero messi al lavoro e si sarebbero anche svolti alcuni incontri sul tema. A testimonianza di quanto il caso sia al centro delle attenzioni degli investitori di Borsa ci sono le costanti oscillazioni delle azioni. Sul titolo in teoria pende una possibile opa da parte del fondo Kkr, che ha persino un prezzo, per quanto indicativo, di 0,505 euro. Le quotazioni di Telecom Italia però non sono mai riuscite ad allinearsi a questo valore e anche ieri, dopo un picco al ribasso, pure recuperando hanno comunque chiuso in calo dell'1,38% a 0,458 euro così come hanno terminato in ribasso anche le risparmio (-0,89% a 0,4322 euro).

A tenere banco tra gli investitori sono state le posizioni di Vivendi, principale azionista di Tim con il 24%, che ha fatto sapere di valutare con disponibilità un eventuale passaggio di controllo della rete allo Stato. Il gruppo francese si è detto interessato «a qualsiasi soluzione che promuova l'efficienza e la modernità infrastrutturale della rete», ma ha aggiunto «preservando il valore del proprio investimento». Mercato e analisti ieri si chiedevano se questa apertura di Vivendi fosse alternativa all'opa di Kkr o un progetto compatibile con il lancio di un'offerta (si veda articolo qui sopra). Una delle ipotesi è che Vivendi e Cdp possano intraprendere un progetto autonomo e alternativo a quello dell'opa, che porti al passaggio della rete allo Stato (con una possibile fusione con Open Fiber), scenario che ovviamente non piace a tutti quegli investitori che hanno puntato sull'arrivo di un'offerta.

fch

(END) Dow Jones Newswires

December 07, 2021 02:09 ET (07:09 GMT)