MILANO (Reuters) - Telecom Italia sta tentando di sondare la posizione di Vivendi, suo azionista principale, per cercare di eliminare una doppia classe di azioni e semplificare la propria struttura societaria dopo la vendita della rete fissa.
È quanto dicono due fonti.
I rapporti tra Tim e il suo principale azionista si sono fatti più tesi dopo che Vivendi ha espresso opposizione alla decisione di Tim di vendere la sua preziosa rete a un consorzio di investitori guidato dal fondo statunitense Kkr e partecipato dal Tesoro.
L'AD di Tim Pietro Labriola ha bisogno di stabilire se Vivendi darebbe l'ok ad alcune misure che richiedono l'approvazione di una maggioranza qualificata di azionisti, hanno detto a Reuters due fonti a conoscenza delle discussioni.
Tim e Vivendi non hanno commentato.
Il gruppo quotato a Parigi, che questo mese è diventato una holding a seguito di uno scorporo di asset, detiene una quota vicina al 24% in Tim.
Labriola sta studiando dei modi per eliminare una doppia classe di azioni e proteggere il flusso di cassa di Tim, snellendo la struttura della società, nell'ambito degli sforzi per riprendere il pagamento dei dividendi che Tim ha sospeso nel 2022.
Una delle possibilità valutate da Tim è il riacquisto, almeno parziale, e l'annullamento delle azioni di risparmio (che danno ai possessori il diritto a un dividendo se la società registra un utile), hanno detto le fonti, che hanno chiesto di rimanere anonime dato che le valutazioni non sono pubbliche.
Un altro passo che l'ex monopolio telefonico sta valutando è la possibile incorporazione nella capogruppo di due holding lussemburghesi che Tim ha utilizzato per emettere bond, hanno aggiunto le fonti.
Per sondare Vivendi su qualsiasi mossa prima di sottoporla al voto degli azionisti e ridurre il rischio che qualsiasi proposta venga respinta, Labriola sta considerando un accordo di riservatezza, hanno detto le fonti.
Ciò consentirebbe al management di Tim di sedersi con i rappresentanti di Vivendi e di avere un feedback sulle possibili alternative.
Labriola offrirebbe l'accordo di riservatezza anche al secondo maggiore azionista di Tim, Cdp, secondo una delle fonti. Cdp non ha commentato.
Nel gennaio 2023 Vivendi ha abbandonato il consiglio di amministrazione di Tim, prendendo le distanze dalla strategia incentrata sulla vendita degli asset di rete dell'ex monopolio telefonico.
La vendita, che secondo Vivendi ha sottovalutato gli asset, ha stabilizzato le finanze di Tim, che erano zavorrate dal debito, ma non ha ancora portato benefici agli azionisti.
Vivendi, che è impegnata a contestare in tribunale la decisione di Tim di vendere la rete, non considera più strategica la partecipazione ed è aperta a una potenziale vendita della propria quota, che ai prezzi attuali vale 882 milioni di euro.
Il dossier ha attirato l'interesse di società di private equity, tra cui Cvc, che ha avuto colloqui preliminari con Vivendi, secondo due fonti distinte vicine alla situazione. Vivendi e Cvc non hanno commentato.
(Elvira Pollina, tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)