MILANO (MF-DJ)--Per dare il via alla rete unica, la società che metta insieme le infrastrutture di Tim e Open Fiber, ci vorranno 12-18 mesi come ha confermato di recente l'ad di Telecom, Pietro Labriola, e tra gli ostacoli da superare non ci saranno solo quelli legati alle valutazioni delle società, ma anche quelli connessi e relativi alla governance.

Come anticipato da MF-Milano Finanza, una delle ipotesi allo studio prevede un assetto di controllo finale della holding della rete unica che veda Cdp al 40% e i fondi Kkr e Macquarie entrambi con il 30%. Questa soluzione permetterebbe a Open Fiber di rilevare NetCo (la società di Tim che controllerà rete e Sparkle) senza richiedere un esborso eccessivo a Cdp. La cassa sarebbe così l'azionista di maggioranza relativa, ma i fondi stranieri insieme controllerebbero il 60% della rete, circostanza che starebbe destando qualche perplessità. Va detto che lo schema definitivo dell'accordo è lungi dall'essere definito così come i valori, senza contare che, oltre ai poteri già previsti dal golden power, eventuali accordi di governance potrebbero comunque garantire a Cdp un controllo di fatto della rete unica. Qualcuno però avrebbe già sollevato il tema.

red/lab

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0808:46 giu 2022


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June 08, 2022 04:01 ET (08:01 GMT)