ROMA (MF-DJ)--I ricavi complessivi registrati nel 2021 dalle principali imprese televisive analizzate hanno visto una crescita dell'1,4% rispetto al 2020, ma registrano una flessione del 10,4% (in valore pari a circa 960 milioni di euro) rispetto al 2017, quando le risorse complessive sfioravano i 9,2 miliardi di euro.

E' quanto si legge nel "Focus Bilanci 2017-2021" dell'Agcom che precisa che sfugge all'analisi la componente, progressivamente sempre più rilevante, rappresentata dalle dimensioni economiche e patrimoniali derivanti dalle offerte di servizi video in streaming (Netflix, Dazn, Amazon Prime Video, Rakuten, Disney+, Tim Vision), in assenza di informazioni economico-patrimoniali relative al mercato italiano.

Relativamente ai tre principali soggetti presenti sul mercato televisivo italiano (Rai, Mfe e Sky) Italia), si osserva come nel decennio 2012-2021 i ricavi complessivi siano diminuiti del 12,8% (da 8,39 a 7,32 miliardi di euro) con una riduzione del fatturato superiore a 1 miliardo di euro. In flessione del 15,3% risultano gli introiti pubblicitari (passati da 3,03 a 2,57 miliardi di euro), mentre la riduzione delle risorse fornite dai servizi pay è del 30% (ridottesi da 2,97 a 2,08 miliardi di euro) per i quali è da rimarcare l'effetto provocato dall'ingresso di Dazn e Prime Video nel mercato dei diritti sportivi. Gli introiti da canone di abbonamento alla Rai fanno registrare un lieve incremento (+5,2%), (da 1,73 a 1,82 miliardi di euro). Nel decennio considerato i ricavi complessivi della concessionaria pubblica sono rimasti sostanzialmente stabili (nel periodo flettono dell'1,5% e nel 2021 sono pari a 2.665 milioni di euro) mentre, corrispondentemente, gli introiti di Sky Italia si riducono di oltre l'8% (da 2,85 a 2,61 miliardi di euro). Quelli riferibili alle attività in Italia di MFE flettono del 28,1% (da 2,83 a 2,04 miliardi di euro), riduzione in larga parte dovuta al sostanziale venire meno delle attività pay.

Tra il 2017 ed il 2021 il margine netto (Ebit) di tutti gli operatori considerati nell'analisi è risultato mediamente negativo per circa 1,2 miliardi di euro (-2,7% dei ricavi), con il valore del 2021 in miglioramento rispetto a quanto registrato nel 2020 (-6,5% contro il -10,2%), ma lontano dal +2% di inizio periodo).

Gli addetti complessivi delle imprese analizzate, nell'intero periodo considerato, risultano in flessione di circa 400 unità rispetto al 2017, attestandosi a poco più di 21.000 a fine 2021 (valore in flessione dell'1,7% con i livelli occupazionali del 2020).

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(END) Dow Jones Newswires

February 02, 2023 08:37 ET (13:37 GMT)