MILANO (MF-DJ)--L'asse industriale e politico Italia-Francia c'è, è forte e consolidato. Lo dimostra l'operazione di sistema Euronext-Borsa Italiana. E lo conferma il vertice andato in scena ieri a Roma tra i ministri Bruno Le Maire e Roberto Gualtieri.

Ma nella capitale c'era anche Arnaud de Puyfontaine, plenipotenziario di Vincent Bolloré, primo azionista del gruppo transalpino Vivendi, impegnato in Italia sui fronti Tim (23,9%) e Mediaset (28,8%). Azienda, quest'ultima, oggetto di una apposita norma, detta «Salva-Mediaset» che la mette al riparo da possibili intenzioni ostili dell'azionista straniero per i prossimi 6-7 mesi: guarda caso il prossimo giugno si terrà l'assemblea per il rinnovo del cda del network tv di Cologno Monzese. De Puyfontaine tra l'altro avrebbe colto l'occasione per avviare contatti col premier Giuseppe Conte (che ieri ha parlato in esclusiva al Tg5 elogiando Silvio Berlusconi) per sondare il sentiment del governo sia sul ruolo di Vivendi sul mercato italiano sia sul contesto normativo del settore.

Perché, dopo che nei mesi scorsi la Corte di Giustizia Ue ha di fatto bocciato la legge Gasparri (proprio in seguito a un esposto del gruppo transalpino impegnato da oltre quattro anni in un guerra all'ultimo tribunale con il Biscione) a Parigi sostengono la necessità di dare una nuova regolamentazione al comparto media-tlc, ampliandolo magari alle infrastrutture di collegamento, anche per dare slancio ai titoli Mediaset e Tim, inchiodati a valori assai bassi in borsa, essendo vincolanti sul fronte m&a nazionale.

Non va trascurato, poi, che Vivendi registra una minusvalenza latente miliardaria sulle due partecipazioni.Arrivare a una nuova Gasparri - agenda di priorità dell'esecutivo Pd-5Stelle permettendo - si ragiona nella capitale francese, potrebbe agevolare operazioni di sistema, incentivare l'integrazione tra tlc e tv e magari avviare merger strategici. Ovviamente, l'interesse industriale e finanziario di Bolloré è strettamente connesso a questa visione politica. Uno dei punti che più starebbe a cuore a Vivendi riguarda aspetti fiscali da inserire nella nuova legge sistemica che potrebbero avere un effetto importante nella contabilizzazione delle poste iscritte a bilancio in merito alla valutazione delle partecipazioni azionarie. Nel suo soggiorno romano de Puyfontaine avrebbe poi fatto intendere al governo che il gruppo francese sarebbe favorevole a una sospensione del golden power proprio nell'ottica di un possibile riassetto del settore media-tlc. Una pax totale.

fch

(END) Dow Jones Newswires

November 27, 2020 02:03 ET (07:03 GMT)