(Alliance News) - Piazza Affari apre in calo, come previsto, la seduta di giovedì, in attesa della pubblicazione dei dati sulla fiducia di consumatori e imprese per l'Italia e l'Eurozona.

Per You-Na Park-Heger di Commerzbank, "è improbabile che i dati di oggi sul PIL dagli USA e il deflatore PCE di domani cambino l'opinione del mercato secondo cui la banca centrale statunitense probabilmente taglierà il suo tasso di riferimento nella seconda metà dell'anno. I dati sul PIL probabilmente confermeranno il quadro di un'economia solida, anche se con un momentum ridotto, cosicché il mercato si sentirà probabilmente confermato nella sua convinzione che l'inflazione e gli sviluppi economici giustificheranno imminenti tagli dei tassi".

Anche dati sorprendentemente più forti potrebbero non supportare l'USD su base sostenibile poiché probabilmente ci vorrebbero una serie di sorprese di dati positivi, alimentando le preoccupazioni sull'inflazione, per far cambiare idea al mercato, secondo l'analista.

"Inoltre, il mercato probabilmente vorrà aspettare e vedere cosa ha da dire il FOMC come parte della sua decisione sui tassi la prossima settimana, sia sulle prospettive dei tassi a breve termine che sulle prospettive a medio termine. Di conseguenza, è probabile che gli investitori di USD rimarranno cauti prima della riunione".

Il FTSE Mib è in calo dello 0,3% a 27.040,77, il Mid-Cap cede lo 0,3% a 43.096,54, lo Small-Cap è poco sotto la parità a 28.927,68 e l'Italia Growth sale di poco a 9.222,50.

In Europa, il FTSE 100 di Londra è poco sopra l'invariato a 7.854,72, il CAC 40 di Parigi cede lo 0,2% a 7.451,09 e il DAX 40 di Francoforte è giù dello 0,6% a 15.709,64.

Sul principale listino di Piazza Affari, Tenaris cede l'1,7%, affossata sia dall'andamento al ribasso del prezzo del greggio sia dall'outlook incerto sul resto dell'anno comunicato stamattina dalla società, che ha reso noti i risultati del primo trimestre.

Tenaris ha chiuso il primo trimestre con un utile netto più che raddoppiato su base annua, a USD1,13 miliardi da USD503 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Nel trimestre precedente, l'ultimo del 2022, il dato ammontava a USD803 milioni. L'utile per azione sale a USD0,96 da USD0,43 del primo trimestre del 2022 mentre l'utile per ADS aumenta a USD1,91 da USD0,85 al 31 marzo 2022.

Le vendite nette sono salite del 75% su base annua, a USD4,14 miliardi da USD2,37 miliardi, e del 14% su base trimestrale da USD3,62 miliardi.

"Dopo i nostri risultati record nel primo trimestre, prevediamo che le vendite e i margini rimarranno a buoni livelli ma mostreranno diminuzioni graduali e sequenziali nel resto dell'anno. Mentre le vendite nell'emisfero orientale dovrebbero consolidarsi al di sopra dei livelli del primo trimestre, le vendite nelle Americhe saranno influenzate dai prezzi più bassi e dalla marginale riduzione dell'attività di perforazione negli USA", ha spiegato il board di Tenaris.

Le altre big dell'oil, Eni e Saipem, calano, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,1%.

Male anche l'altra blue chip che ha rilasciato i conti trimestrali stamattina, STMicroelectronics, in ribasso del 3,7%, nonostante la società dei semiconduttori abbia registrato aumenti decisi su base annua di utili e ricavi nel primo trimestre, con il risultato netto migliorato del 40% a USD1,04 miliardi da USD747 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

Su base trimestrale, invece, l'utile netto segna un calo del 16% da USD1,25 miliardi degli ultimi tre mesi del 2022. L'utile per azione sale del 39% su base annua, a USD1,10 da USD0,79, ma cala del 17% su base trimestrale da USD1,32.

I ricavi netti sono saliti del 20% su base annua, a USD4,25 miliardi da USD3,55 miliardi del primo trimestre del 2022, mentre nell'ultimo periodo di tre mesi del 2022 erano pari a USD4,42 miliardi.

La guidance della società per il secondo trimestre del 2023, ai valori intermedi, è per ricavi netti previsti di USD4,28 miliardi, pari a un aumento dello 0,8% su base trimestrale, più o meno 350 punti base e di un margine lordo del 49,0%, più o meno 200 punti base. Questa previsione si basa su un tasso di cambio presunto effettivo di circa USD1,08 per euro per il secondo trimestre e include l'impatto dei contratti di hedging in essere.

Riprendendosi dopo la recente debolezza, le banche salgono quasi tutte al suono della campanella di giovedì, con UniCredit che guadagna lo 0,5% dopo aver comunicato che, con riferimento ai titoli non-cumulative temporary write-down deeply subordinated fixed rate resettable notes da UER1,25 miliardi, procederà al rimborso integrale anticipato il 3 guigno di quest'anno, dopo aver ottenuto l'autorizzazione dalla Banca Centrale Europea.

Il rimborso anticipato dei titoli avverrà alla pari insieme agli interessi maturati e non corrisposti. Gli interessi cesseranno di maturare alla stessa data di rimborso anticipato.

"UniCredit ha un bisogno limitato di funding TLAC/MREL per la parte rimanente dell'anno e nessuna necessità di emettere strumenti AT1 nel prossimo futuro. Il funding di UniCredit è ben diversificato sia per fonti di finanziamento che per aree geografiche", ha spiegato la banca

Sul Mid-Cap, rialza la china PharmaNutra, miglior titolo in avvio, complice un rialzo dell'1,8%, seguita dagli industriali: Carel sale dell'1,3% e De Nora mette a segno un aumento dello 0,7%, di poco superiore rispetto allo 0,6% di rialzo registrato da Sanlorenzo.

Male ancora Juventus, peggior titolo in apertura, che oltre alle notizie su un'eventuale esclusione dalle coppe europee per la prossima stagione per mano dell'UEFA, paga anche lo scotto dell'eliminazione in semifinale di Coppa Italia di ieri sera. Il titolo cede il 2,2% in avvio.

In scia coi ribassi delle blue chip dell'oil, Saras cala dell'1,8% e registra una delle peggiori performance del paniere.

Tra le società a bassa capitalizzazione di Piazza Affari, Greenthesis sale dell'1,6% il giorno dopo aver comunicato che il raggruppamento temporaneo di imprese al quale partecipa come società mandante con una quota del 30% ha conseguito l'appalto per la messa in sicurezza d'emergenza dell'area della ex centrale termoelettrica Enel in località Torre del Sale, nel Comune di Piombino.

L'importo totale dei lavori, finalizzati alla rimozione di olio combustibile denso nei suoli, ammonta a EUR20 milioni e la durata dei medesimi è stata quantificata in 29 mesi a partire dalla sottoscrizione del contratto.

Invariato il titolo di Mittel, che ha chiuso il 2022 con un risultato netto di gruppo positivo per EUR700.000 da EUR600.000 dell'anno precedente.

I ricavi consolidati sono stati pari a EUR210,2 milioni, in ulteriore crescita rispetto a EUR201,6 milioni registrati al 31 dicembre 2021, grazie al contributo delle partecipate industriali e in particolare delle società dell'Arredobagno, che contribuiscono al dato consolidato con un fatturato di EUR75,7 milioni.

Infine, tra le PMI, sono ancora pochi i titoli interessati da scambi, con Lindbergh che non fa eccezione nonostante la sottoscrizione di un nuovo contratto fra la controllata Lindbergh France e una società leader nel mercato francese nel settore degli elettrodomestici.

È previsto che i servizi vadano a regime entro settembre e il contratto sarà in vigore sino al 30 giugno 2026. In funzione dei volumi previsti, è atteso un giro d'affari, per tutta la durata contrattuale, di EUR1,5 milioni.

Cala invece Portobello, giù del 2,6%, dopo aver ottenuto un finanziamento da EUR4,4 milioni da Banca Progetto. L'operazione è finalizzata a sostenere il piano di investimenti pluriennali di Portobello nel settore retail fisico e online.

In Asia, il Nikkei ha chiuso giovedì in rialzo dello 0,2% a 28.457,68, lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,7% a 3.285,88 e l'Hang Seng sale dello 0,3% a 19.816,86.

A New York, alla chiusura di mercoledì, il Dow Jones è calato dello 0,7% a 33.301,87, il Nasdaq ha gaudagnato lo 0,5% a 11.854,35 e l'S&P 500 ha perso lo 0,4% a 4.055,99.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,1047 contro USD1,1052 di mercoledì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2469 da USD1,2486 di mercoledì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD78,02 al barile contro USD80,75 al barile di mercoledì sera. L'oro, invece, scambia a USD2.000,13 l'oncia da USD1.994,05 l'oncia di mercoledì in chiusura.

Il calendario macroeconomico di giovedì prevede, alle 1000 CEST, la pubblicazioe dei dati sulla fiducia delle aziende italiane mentre, alle 1100 CEST, lo stesso dato arriverà per l'Eurozona. Alle 1100 CEST, si terrà un'asta di BTP a cinque e a dieci anni.

Dagli USA, alle 1430 CEST, occhi sui dati del Prodotto Interno Lordo e delle richieste di disoccupazione. Alle 1815 CEST, è previsto un discorso di Panetta della BCE.

Fra le società di Piazza Affari, sono attesi i risultati di Elica, Eni, Franchi Umberto Marmi, Next Re e TraWell.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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