La notizia è stata annunciata dal ministero dell'Industria e delle Tecnologie dell'Informazione (Miit) durante una conferenza stampa e segna l'ultimo passo di un ampio giro di vite normativo di Pechino che ha coinvolto vari settori -- dalla tecnologia all'istruzione e all'immobiliare -- bruciando miliardi di dollari in valore di mercato di alcune delle più grandi aziende del Paese.

Il web in Cina è dominato da un piccolo gruppo di giganti della tecnologia che storicamente hanno bloccato link e servizi dei rivali sulle loro piattaforme.

La limitazione del normale accesso ai collegamenti Internet senza un motivo adeguato "influisce sull'esperienza dell'utente, danneggia i diritti degli utenti e sconvolge l'ordine di mercato", ha affermato il portavoce del Miit Zhao Zhiguo, aggiungendo che il ministero ha ricevuto segnalazioni e reclami dagli utenti da quando ha avviato una revisione delle pratiche del settore nel mese di luglio.

"Attualmente stiamo spingendo le aziende interessate a eseguire l'auto-analisi e la rettifica", ha aggiunto, citando le piattaforme di messaggistica istantanea come una delle prime aree prese di mira.

Il portavoce non ha specificato quali saranno le conseguenze per le aziende che non rispetteranno le nuove linee guida.

Il Miit non ha fatto il nome di società, ma il quotidiano 21st Century Business Herald ha riferito sabato che Alibaba Group Holding Ltd e Tencent Holdings Ltd sono tra le aziende a cui è stato detto di porre fine alla pratica entro un tempo non specificato la scorsa settimana.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)