ROMA (MF-DJ)--"Gli attuali incrementi della bolletta sono dovuti alla forte crescita dei prezzi delle materie prime a livello internazionale, a partire da gas e CO2, a seguito, paradossalmente, della forte ripresa post Covid. Questi aumenti e queste tensioni sui prezzi sono in parte congiunturali e potrebbero ridursi nel 2022", ma "l'unica soluzione per uscirne in modo strutturale è investire nelle fonti rinnovabili e nelle reti".

Lo afferma in un'intervista al Messaggero Stefano Donnarumma, da poco piú di un anno a.d. di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ed ha titolo, anche per le precedenti esperienze in Acea e A2a, per spiegare come affrontare il caro bollette del 40% per l'elettricità e del 31% per il gas, annunciato dal Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Intanto, il Governo studia la sterilizzazione dell'Iva per frenare i rincari delle bollette o in alternativa il taglio degli oneri sulle rinnovabili poi, in manovra o nel Ddl concorrenza, la riforma strutturale. Lo scrive Il Sole 24 Ore spiegando che in ogni caso si sta accelerando per una misura urgente da approvare prima dei rincari che scatteranno il 1* ottobre e un veicolo utile potrebbe essere l'eventuale decreto fiscale di cui si parla da alcune settimane. In queste ore, sono in corso varie riunioni.

Il governo - a quanto risulta a Repubblica - ha già aperto un tavolo di lavoro per capire nel concreto come "mitigare" gli aumenti da record. Lunedì sera si sono visti il ministro dell'Economia Daniele Franco con il presidente dell'Arera, Stefano Besseghini.

In caso di incrementi delle tariffe del 40% a partire da ottobre, la maggiore spesa per le famiglie sará di circa 500 euro all'anno: +100 euro per la luce, +400 euro per il gas. Lo prevede il Codacons, che corregge alcune stime errate circolate nelle ultime ore sulla stampa e che vorrebbero una "mini-stangata" da appena 240 euro a famiglia. Purtroppo per i consumatori, i numeri del Ministero sono corrette, spiega l'associazione. Se scatteranno i maxi-aumenti delle tariffe la stangata sará di circa 500 euro annui a famiglia, solo per i maggiori costi delle bollette di luce e gas, ma le brutte notizie per gli italiani non finiscono qui: gli aumenti dei costi dell'energia graveranno su industria e imprese, determinando un effetto a cascata sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti che subiranno rincari anche pesanti, con effetti sull'inflazione e conseguenze negative sui consumi delle famiglie, che reagiranno riducendo gli acquisti, conclude il Codacons.

"Le piccole imprese italiane pagano giá il prezzo dell'energia piú alto d'Europa, superiore del 18,1% rispetto alla media Ue. Ulteriori rincari, come annunciato dal Ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, metterebbero ko i nostri imprenditori penalizzati anche dai continui aumenti delle materie prime", afferma il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, chiedendo al Governo di intervenire urgentemente per bloccare gli aumenti che colpirebbero le micro imprese e le famiglie che, non avendo scelto il mercato libero dell'energia, sono tuttora forniti alle condizioni amministrate. "Va anche ridotto il peso della componente fiscale sulla bolletta elettrica delle piccole imprese. Il prezzo finale dell'elettricitá per le piccole imprese - sottolinea - è infatti gonfiato soprattutto dagli oneri fiscali e parafiscali che, per la fascia di consumi fino a 20MWh, sono maggiori del 36,2% rispetto a quelli applicati nella media dei Paesi dell'Eurozona". Quindi "il meccanismo degli oneri generali di sistema va completamente ripensato, da un lato ripartendo in modo piú equo il peso degli oneri tra le diverse dimensioni d'azienda, dall'altro spostando parte del peso dalla bolletta alla fiscalitá generale", conclude.

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September 15, 2021 05:01 ET (09:01 GMT)