ROMA (MF-DJ)--Terna stringe sul riassetto della controllata Brugg Cables. Il prossimo passo sarà una scissione che porterà alla nascita di una holding, controllata al 100% da Terna, e di due società operative: la prima dedicata ai fabbisogni interni del gruppo guidato da Stefano Donnarumma, anche questa sotto il controllo di Terna, e l'altra concentrata sullo sviluppo di nuove soluzioni per il mercato. Così, una volta completato questo step, l'integrazione in Terna di Brugg Cables, uno dei principali operatori del Vecchio Continente nel settore dei cavi terrestri, rilevato da Terna nel 2020, giungerà a traguardo.

"Terna non vuole diventare un produttore di cavi su larga scala - spiega al Sole 24 Ore Agostino Scornajenchi, cfo di Terna e presidente esecutivo della controllata svizzera - ma con questa acquisizione ci siamo portati in casa competenze cruciali che non possedevamo e in colpo solo abbiamo costruito il settore cavi di Terna con un nucleo di esperti che supportano la società nell'installazione di nuove infrastrutture in cavo, ma anche nella manutenzione di quelle esistenti".

"Noi riteniamo - prosegue il top manager - che circa il 50% delle nuove installazioni saranno realizzate in cavo con un fabbisogno annuale nell'orizzonte di piano, fino al 2025, di circa 450-500 chilometri di cavi terrestri ad alta tensione Terna stringe sul riassetto della controllata Brugg Cables l'anno. Di questi, una parte importante può essere coperta attraverso Brugg Cables e una parte altrettanto rilevante continuerà a essere garantita dagli altri fornitori che ci hanno assistito fino a oggi". E il cui numero si restringe man mano che aumenta la tensione dei cavi elettrici, mentre il mercato di quelli sottomarini è sostanzialmente dominato da due operatori, l'italiana Prysmian e la francese Nexans, entrambe nel portafoglio ordini di Terna.

Nella tecnologia interrata Brugg Cables vanta competenze di eccellenza sull'alta e altissima tensione, fino a 550 kilovolt e conta due siti produttivi: l'impianto svizzero di Brugg che è il polo principale dedicato alla produzione di cavi e accessori e quello in Cina specializzato nella produzione degli accessori. Ma la società dispone anche di due laboratori di alta tensione e, soprattutto, ha una forte presenza e relazione in mercati chiave come Europa, Cina appunto, India e Medio Oriente. "In altri termini, è in grado di connettere anche cavi costruiti da altri fornitori e questo aspetto è cruciale per un soggetto come Terna che ha una stratificazione quasi secolare di infrastrutture in cavo".

La scissione sarà quindi operativa a partire dal 2* trimestre e la famiglia Suhner, ex proprietaria dell'azienda svizzera, avrà il 10% nella società dedicata alle soluzioni di mercato che manterrà la denominazione di Brugg Cables. "Il venditore è presente nel cda e continuerà a essere presente", prosegue Scornajenchi. "Sono stati degli ottimi compagni di viaggio e il loro supporto ci è stato molto utile in quest'anno segnato dal Covid-19 e ha contribuito alla crescita culturale di Terna".

"Stiamo partecipando a gare internazionali per la realizzazione di infrastrutture e ci siamo presentati insieme a Brugg Cables con un'offerta complessivamente integrata", precisa il manager. "Il piano è in forte accelerazione e ciò implica anche un impatto sul debito connesso a questo fortissimo scatto che è pienamente sostenibile tanto che, dopo la presentazione del piano, le agenzie di rating hanno confermato il rating corrente di Terna", sottolinea il cfo. "Abbiamo già anticipato, tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, tutto il prefunding del 2021 - chiosa -. Guardiamo al mercato non come necessità ma come opportunità e continueremo a farlo", conclude.

pev

(END) Dow Jones Newswires

January 06, 2021 03:40 ET (08:40 GMT)