MILANO (MF-DJ)--Nella lista delle insurtech che hanno già aperto i cantieri per entrare in Italia figurano l'assicuratore disruptor Usa Lemonade e Tesla Insurance, lanciata da Elon Musk, già presente in Germania, pronta ad espandersi in tutta Europa.

Lo stesso dicasi per l'assicurazione digitale dedicata alla salute Alan, prima in Francia nel settore. O ancora gli inglesi di Zego, start up nata nel 2016 per offrire coperture ai rider e diventata il primo unicorno assicurativo nel Regno Unito ampliando l'attività alle flotte. Nell'ultimo anno e mezzo, tra chi è già presente in Italia (come i tedeschi di Wefox, entrati nella Penisola tramite il broker Mansutti, o la Bolttech Digital Broker, che dietro ha Richard Li, figlio del proprietario di Hutchison Whampoa, Li Ka-shing), e chi sta mettendo a punto i piani di atterraggio, a muovere verso la Penisola sono stati in totale 32 operatori esteri. «Numeri mai visti prima, che denotano la forte attrazione del mercato assicurativo italiano agli occhi degli operatori esteri con la tecnologia che ha reso più facile l'accesso», commenta Simone Ranucci Brandimarte, presidente dell'Italian Insurtech Association (Iia) e di Yolo Group. Dalla loro gli operatori esteri hanno una maggiore capacità di reperire sul mercato i capitali necessari allo sviluppo, come dimostra il caso di Wefox che, a giugno è riuscita a registrare un record di 650 milioni di dollari per il suo round di finanziamento di serie C. Mentre in Italia le poche operazioni che ci sono state (da Yolo, a Mio Assicuratore a Lokky), hanno avuto dimensioni decisamente più contenute. «Lo scorso anno il 20% degli investimenti di insurtech in Italia è arrivata da operatori esteri», aggiunge Brandimarte, «e quest'anno il loro peso sembra destinato a salire arrivando fino al 30% dei 500 milioni di investimenti complessivi che stimiamo per il 2022».

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 12, 2022 02:12 ET (07:12 GMT)