Il gruppo degli scettici sottolinea la compressione dei margini lordi, scesi dal 25% al 18,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, così come l'apparente stagnazione dei profitti e dei  cash-flow per almeno gli ultimi sei trimestri; evidenzia inoltre che la crescita sembra essere rallentata in modo significativo quest'anno.

Tuttavia, queste tendenze riflettono la strategia voluta da Elon Musk, che privilegia i volumi ai profitti, con l'obiettivo di monetizzare la flotta di veicoli in circolazione in un secondo momento attraverso, ad esempio, l'accesso al software di navigazione o di guida autonoma.

Dall'altra parte, il gruppo dei fan, degli ottimisti e dei meno scettici ha molto da dire. Innanzitutto, segnala che nonostante la diminuzione dei prezzi di vendita, i margini operativi di Tesla rimangono due volte superiori alla media degli altri produttori.

In termini di produzione di veicoli, la crescita è stata notevolmente sostenuta - quasi raddoppiata negli ultimi due anni - e questo è un innegabile risultato industriale, tanto più ammirevole in quanto ampiamente autofinanziato.

Ancora marginali nel mix, i settori dell'energia solare e dei servizi - che rappresentano il 14,5% del fatturato consolidato - registrano quest'anno una crescita molto modesta. Tuttavia, la redditività del settore dei servizi - le stazioni di ricarica - sta progredendo a un buon ritmo.

Un importante sviluppo è rappresentato dal fatto che un gran numero di costruttori - tra cui Ford, GM, Mercedes, Nissan e Volvo - ha adottato il NACS, lo standard di ricarica di Tesla: la sua rete di stazioni dovrebbe quindi vedere decuplicato l'utilizzo, accelerando così l'ammortamento degli enormi investimenti di implementazione.

Altre buone notizie: la quota di mercato di Tesla continua a crescere ovunque, soprattutto in Europa, mentre l'imminente lancio del Cybertruck promette di essere l'evento automobilistico dell'anno.

Nonostante l'espansione della produzione, Tesla è redditizia e non ha bruciato cassa per dodici trimestri consecutivi. Rimane la spinosa questione della valutazione: su questo punto, ogni gruppo continuerà probabilmente a vedere le cose a modo suo.