Nonostante ciò, nel 2024, per la prima volta in quindici anni, le vendite di veicoli Tesla sono diminuite rispetto al 2023. Le consegne e la produzione sono scese rispettivamente dell'1% e del 4%, in netto contrasto con la performance di General Motors, le cui vendite di veicoli elettrici sono triplicate nel corso dell'anno.
È grazie alla notevole crescita del segmento della generazione e dello stoccaggio di energia che il fatturato consolidato del produttore, ora con sede ad Austin, si è mantenuto al livello attuale. Il segmento rappresenta tuttavia solo un decimo delle sue vendite; è dunque auspicabile che la sua dinamica di espansione non rallenti.
Come al solito, Elon Musk - che molti osservatori considerano troppo politicamente compromesso - promette la luna con prospettive entusiasmanti nel campo dell'intelligenza artificiale, della robotica e della guida autonoma, oltre al lancio di nuovi veicoli.
Con la sua solita verve, il capo di Tesla afferma scherzosamente che nessun'altra azienda al mondo compete con la sua nel campo dell'intelligenza artificiale e che avrebbe bisogno di un “grande telescopio” per riuscire a vedere chi è molto indietro. Alphabet e Microsoft prenderanno nota.
Queste dichiarazioni sensazionali vengono usate come paravento per distrarre l'attenzione degli investitori dal deterioramento dei fondamentali? Il fatturato di Tesla è rimasto fermo per otto trimestri, mentre l'utile operativo si è dimezzato.
Tutto ciò mentre il produttore ha venduto 1,8 milioni di veicoli negli ultimi tre mesi del 2024, rispetto agli 1,3 milioni degli ultimi tre mesi del 2022. Se la concorrenza di Musk non riesce a impressionarlo in termini di intelligenza artificiale, questo sta certamente costando alla casa automobilistica da lui guidata dolorosi punti di margine...
A ciò si aggiunge la progressiva messa in discussione dei vari aiuti e sussidi concessi dagli Stati e dal governo federale; e, cosa forse più preoccupante, l'elevata esposizione di Tesla al mercato cinese - che rappresenta un quinto del suo fatturato - in un momento in cui Trump minaccia di introdurre misure di ritorsione doganali.
Per il momento, gli investitori sembrano ignorare superbamente tutti questi rischi, nonostante le battute d'arresto di General Motors in Cina, come discusso nel nostro articolo di oggi.
È pur vero che investire in Tesla è soprattutto una professione di fede. Mai prima d'ora nella storia una casa automobilistica è stata valutata più di dodici volte il fatturato e centocinquanta volte l'utile operativo.
La sua capitalizzazione di Borsa, è bene sottolinearlo, è ancora di gran lunga superiore alla somma di quelle assegnate dal mercato ai suoi cinque principali concorrenti. A suo merito, ricordiamo che Tesla esiste da soli vent'anni e che nel frattempo il suo fatturato è passato da zero a quasi cento miliardi di dollari.