L'accordo, dice una nota, è necessario per gli scostamenti registrati nel 2020 rispetto al piano di ristrutturazione sottoscritto nel 2019 a causa principalmente degli effetti della pandemia COVID-19 e del rallentamento sofferto dal settore delle costruzioni a livello globale.

Lo standstill prevede una sospensione sino a fine 2021 di alcuni degli obblighi previsti dall'accordo di ristrutturazione originario, tra cui l'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle prossime date di verifica e l'obbligo di rimborsare alcune rate di indebitamento in scadenza.

Trevi sottolinea che non sono presenti situazioni di tensione di cassa e non si registrano situazioni di carenza di approvvigionamenti e delle forniture. La società confida quindi che "il percorso intrapreso possa concludersi rapidamente, al fine di consentire il definitivo consolidamento e rilancio del gruppo".

(Claudia Cristoferi, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)