NEW YORK (awp/ats/ans) - "L'uccellino è libero". Si apre così l'era Elon Musk a Twitter. Il miliardario ha chiuso l'accordo da 44 miliardi di dollari per comprare la società che cinguetta, mettendo fine a una delle saghe di più alto profilo per l'acquisizione di una società.

Con l'intesa finalizzata in tasca Musk ha cacciato subito quattro manager, fra i quali l'amministratore delegato Parag Agrawal e il chief financial officer Ned Segal. E depositato alla Sec la richiesta per rimuovere i titoli Twitter da Wall Street, spianando così la strada per l'agognato delisting già dall'8 novembre.

Lontano dai riflettori della Borsa di New York, il "Chief Twit" - come si descrive Musk sul social - ritiene di poter snellire e rilanciare la piattaforma. Inizialmente lo stesso patron di Tesla potrebbe assumerne la guida, almeno temporaneamente. E proprio questo sembra preoccupare molti: sotto il comando di Musk, "assolutista della libertà di parola", come si è definito, Twitter potrebbe riammettere Donald Trump, cacciato dalla precedente gestione dopo l'assalto al Congresso americano del 2021.

L'ex presidente non a caso si dice "molto contento" che Twitter sia ora in "mani sane e non sia più guidata da lunatici e maniaci della sinistra radicale. Twitter - aggiunge - deve ora lavorare sodo per liberarsi dei bot e degli account falsi. Sarà più piccola ma sarà migliore. A me piace Truth", conclude l'ex presidente.

A complimentarsi con Musk per l'acquisizione è anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev: "Buona fortuna per superare i pregiudizi politici e la dittatura ideologica su Twitter. E abbandona l'attività di Starlink in Ucraina". In Europa l'attenzione è alta: "l'uccellino volerà secondo le nostre regole", cinguetta il commissario al mercato interno Thierry Breton rivolgendosi a Musk e alla frase "l'uccellino è libero". Cauta anche la Germania, con Berlino che si impegna a valutare da vicino l'evoluzione di Twitter e in seguito decidere se mantenere o meno i suoi account pubblici sulla piattaforma.

L'acquisizione agita anche gli Stati Uniti, e non solo per le modalità controverse con cui è avvenuta. L'operazione, notano alcuni, è infatti sui generis: non si tratta della società di un miliardario che acquista un'azienda. In questo caso è l'uomo più ricco del mondo ad acquistare in prima persona un'impresa che usano regolarmente 240 milioni di persone al mondo. E anche se ha altri investitori - Unipol è l'unico italiano nell'operazione - Musk ha l'assoluto controllo della piattaforma. Insomma una transazione strana anche per gli standard della Silicon Valley, dalla quale Musk ha preso le distanze trasferendosi in Texas.

L'operazione è un "pericolo per tutti", potrebbe causare "danni irreparabili", è l'allarme lanciato dal "Stop the Deal Coalition", un consorzio internazionale di organizzazioni di attivisti di sinistra. Per ora Musk non ha spiegato pubblicamente nel dettaglio la sua strategia: ha smentito i rumors per i quali sarebbe sua intenzione ridurre la forza lavoro del 75%, ha detto agli inserzionisti di non voler che Twitter diventi un "inferno" per tutti e di tutti contro tutti. Ma nulla di chiaro su come la piattaforma di muoverà sui discorsi di odio, sull'incitamento alla violenza e su, in generale, la moderazione dei contenuti.

Incertezze che pesano sui titoli Tesla: in una seduta di rialzi a Wall Street perdono lo 0,10%, mostrando il nervosismo degli investitori davanti alla possibilità che Musk possa distrarsi dal suo gioiello per Twitter e soprattutto vendere altri titoli per finanziare e sostenere l'acquisizione. I listini americani avanzano decisi nonostante la delusione di Amazon, le cui stime sui ricavi per il trimestre in corso sono risultate sotto le attese degli analisti facendo crollare il titolo e scivolare il colosso fuori dall'olimpo delle società che valgono più di 1'000 miliardi. Nulla sembra però intaccare la fiducia di Musk. "Lasciamo che i bei tempi arrivino", per dirla con le sue parole.