LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scivolano sui timori di un rallentamento della ripresa, che bilanciano le prospettive di un taglio alle forniture dopo che i colloqui tra i principali produttori per incrementare l'output nei prossimi mesi sono giunti a un'impasse.

Alle 11,30 i futures sul Brent per il contratto di settembre cedono 1,4%, a 74,50 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa per il contratto di agosto si attestano a 73,55 dollari al barile, in calo di 73,53 centesimi, o l'1%.

Entrambi i benchmark sono scivolati di circa l'1% la scorsa settimana, ma scambiano ancora intorno ai massimi toccati l'ultima volta nell'ottobre 2018.

Sabato i ministri delle Finanze dei 20 Paesi maggiormente industrializzati hanno affermato che la diffusione delle varianti del coronavirus e un accesso diseguale ai vaccini minacciano la ripresa dell'economia globale.

Il contratto in scadenza per il greggio Usa ha archiviato venerdì la sesta settimana consecutiva in rialzo dopo che un report positivo da parte della Energy Information Administration Usa ha mostrato un calo delle riserve di greggio e benzina, con la domanda di benzina che ha raggiunto i massimi dal 2019.

In risposta all'aumento dei prezzi del greggio le aziende di gas e petrolio negli Stati Uniti hanno aumentato le piattaforme per la seconda settimana consecutiva, come mostrano i dati a cura di Baker Hughes.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)