ZURIGO (awp/ats) - La Svizzera sembra non essere più un paese per chi ambisce a vivere fra le proprie quattro mura: ormai solo il 15% delle economie domestiche ha mezzi sufficienti per accedere alla proprietà di un immobile (casa o appartamento) di prezzo mediano, mentre 20 anni or sono la quota era al 60%.

Ad affermarlo è uno studio pubblicato oggi da UBS, che pronostica comunque un rallentamento della forte crescita dei prezzi osservata negli ultimi anni. Concretamente, stando agli esperti dell'istituto guidato da Sergio Ermotti, nel 2024 il prezzo degli appartamenti dovrebbe salire dell'1,5%, quello delle case unifamiliari dell'1,0%, per una progressione complessiva degli alloggi pari all'1,3%. L'anno scorso si è registrato per contro un incremento rispettivamente del 3,5% (proprietà per piani) e 2,5% (case).

Nel frattempo, complici i maggiori oneri ipotecari, i costi abitativi delle abitazioni in proprietà sono diventati superiori a quelli degli appartamenti in affitto: nel 2023 la differenza è stata del 10%. Nel 2021 invece un appartamento medio occupato dal proprietario era ancora più economico del 20% rispetto a un'analoga soluzione in affitto.

Lo scarto in questione dovrebbe tendere verso zero nel 2024, ha indicato in una conferenza stampa a Zurigo Thomas Rieder, specialista immobiliare presso UBS. Questo anche perché è probabile che gli affitti aumentino più rapidamente dei prezzi delle case. "Ci aspettiamo un incremento del 2,5% per le pigioni richieste e del 3% per gli quelle esistenti", ha dichiarato l'economista. Inoltre sono previsti ulteriori tagli del tasso guida da parte della Banca nazionale svizzera (BNS).

L'aumento dei tassi tra la metà del 2021 e l'inizio del 2023 ha reso l'uso delle case di proprietà molto più costoso. Nel 2021 gli oneri correnti (interessi ipotecari, manutenzione, valore locativo) per un appartamento acquistato al prezzo mediano di 800'000 franchi erano stimati a poco meno di 17'000 franchi all'anno. Attualmente si è a 26'000 franchi, cioè di un buon 50% in più, rivela lo studio.

Allo stesso tempo il suddetto appartamento mediano è diventato anche più caro: il prezzo è salito a 880'000 franchi. Di conseguenza, per l'acquisto sono necessari 16'000 franchi in più di capitale proprio. In tal modo per un numero sempre maggiore di famiglie il sogno di acquistare una casa si allontana. Infatti per soddisfare le regole di accessibilità, "un'economia domestica ha attualmente bisogno di un reddito lordo annuo di circa 150'000 franchi, molto più del reddito familiare medio di circa 115'000 franchi", ha spiegato Rieder. Questo significa che solo circa 660'000 famiglie (il 15%) può permettersi l'alloggio in questione: due decenni or sono la percentuale era di quattro volte tanto.

Oggi un'economia domestica media può permettersi un appartamento di 4,5 locali al prezzo mediano solo in poco meno di un quarto di tutte le regioni economiche della Svizzera: in queste zone è sufficiente un reddito lordo inferiore a 100'000 franchi. "Nei grandi centri e negli agglomerati vicini, invece, è necessario un reddito doppio o addirittura triplo rispetto alla media".

L'anno scorso i prezzi sono progrediti maggiormente nei Grigioni e nell'Alto Vallese. Anche la Svizzera orientale e il canton Friburgo hanno presentato incrementi superiori alle media, mentre le grandi città - dove negli anni precedenti si erano registrati forti aumenti - si sono collocate sul fronte opposto, con prezzi addirittura leggermente in calo nelle regioni di Ginevra e Basilea.

Stando allo studio il crescente intervento dello stato nel mercato degli affitti sta intanto rallentando le ristrutturazioni e le nuove costruzioni. L'aumento della burocrazia e un numero sempre maggiore di norme edilizie rendono più costosa la costruzione di alloggi. Inoltre normative più severe in materia di locazione sono svantaggiose per gli investitori, il che riduce l'incentivo a creare più spazio abitativo.