BRUXELLES (awp/ats) - La Corte di giustizia dell'Ue ha confermato la multa di 11,9 milioni di euro (11,2 milioni di franchi al cambio attuale) inflitta nel 2021 a Credit Suisse (CS) dalla Commissione europea: la banca era stata ritenuta colpevole di essersi accordata, per anni, con altri istituti sul mercato obbligazionario, violando così le norme sulla concorrenza.
Il tribunale ha indicato oggi di aver respinto su tutta la linea il ricorso presentato da CS, entità nel frattempo rilevata da UBS. Pure confermata la sanzione di circa 4 milioni di euro contro la francese Crédit Agricole, che aveva anch'essa impugnato la decisione. Era già passata alla cassa (per circa 13 milioni) l'americana Bank of America. Nell'intesa era coinvolta anche Deutsche Bank, che non è però stata sanzionata perché ha rivelato l'esistenza del cartello ai funzionari di Bruxelles.
L'indagine dell'antitrust dell'Ue era partita nell'agosto 2015. È emerso che le quattro banche di investimento per cinque anni, fra il 2010 e il 2015, hanno partecipato a un cartello tramite un gruppo ristretto di trader che lavoravano nelle rispettive divisioni di obbligazioni in dollari ed erano in regolare contatto tra loro. Gli operatori, che erano in concorrenza diretta, normalmente si collegavano a chat room bilaterali o multilaterali sui terminali del media economico finanziario statunitense Bloomberg. Secondo la Commissione si conoscevano personalmente e si sono scambiati reciprocamente aggiornamenti ricorrenti sulle proprie attività di negoziazione, barattando informazioni commercialmente sensibili. Si sono così coordinati sui prezzi mostrati ai clienti o al mercato in generale.