BERNA (awp/ats) - Iniziano ad arrivare le prime reazioni politiche all'annuncio di UBS di aver rescisso il contratto di garanzia a copertura delle perdite concordato con Confederazione e BNS. Tra i commenti non c'è unanimità di vedute, tra chi loda e chi critica l'operato del Consiglio federale.

Il capogruppo dell'UDC e consigliere nazionale Thomas Aeschi (ZG) ha in un tweet difeso la scelta del suo partito di rifiutare in Parlamento il prestito a UBS. Come già si sospettava, lo scorso marzo la situazione finanziaria del Credit Suisse era "manifestamente molto migliore" di quella presentata. Per il democentrista è "deplorevole" che la FINMA e il Consiglio federale non siano stati in grado di garantire il mantenimento di due grandi banche in Svizzera.

Anche i Verdi sono scettici. La decisione di UBS di rinunciare alle garanzie statali solleva dubbi: il salvataggio era davvero così privo di alternative come sostenuto dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter?, si chiedono agli ecologisti. Inoltre per il partito sussistono ancora "enormi rischi finanziari per i contribuenti", che andranno essere ridotti al minimo nel quadro della revisione della regolamentazione "too big to fail".

Anche per il PS non si può continuare come prima. La consigliera nazionale Sarah Wyss (BS), pur rallegrandosi del fatto che i contribuenti non sono stati chiamati alla cassa, ha sottolineato su X (già Twitter) che i "vuoti normativi" devono essere colmati al più presto.

Dal PLR giunge invece una reazione opposta: i liberali-radicali lodano "l'azione rapida e determinata del Consiglio federale dello scorso marzo e in particolare della ministra delle finanze Karin Keller-Sutter" (esponente dello stesso PLR, ndr). "Grazie alla guida prudente della consigliera federale Karin Keller-Sutter, la piazza finanziaria svizzera è stata stabilizzata ed è stato possibile realizzare un utile per le finanze federali", afferma il partito in una nota.

Per il PLR gli ultimi sviluppi dimostrano "l'irresponsabilità del teatrino politico della sinistra e dell'UDC" durante la sessione di marzo. Un parere, quest'ultimo, condiviso su X anche dal presidente del PVL e consigliere nazionale Jürg Grossen (BE).

Secondo l'Alleanza del Centro "le conclusioni della Commissione parlamentare d'inchiesta - presieduta dalla "senatrice" centrista Isabelle Chassot (FR) - mostreranno dove è necessario intervenire". Per il partito è positivo che UBS non abbia più bisogno di garanzie statali. Ma bisogna evitare che in futuro la Svizzera debba salvare un'altra banca, scrive il partito su X.