ZURIGO (awp/ats) - Un imprenditore francese sostiene di essere stato spiato da Credit Suisse (CS) in quanto marito di una donna con cui l'allora Ceo Tidjane Thiam aveva una relazione: ora chiede a UBS - che ha rilevato CS - un risarcimento di almeno 15 milioni di dollari (12,9 milioni di franchi al cambio attuale).
A rivelare quello che potrebbe essere un nuovo capitolo dello scandalo dei pedinamenti di Credit Suisse è oggi la Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Contattata dall'agenzia Awp, UBS non ha voluto esprimersi sul tema.
Secondo la ricostruzione del giornale, l'uomo d'affari in questione accusa CS di aver organizzato un ampio programma di spionaggio nei suoi confronti tra il 2016 e il settembre 2019. Questa sorveglianza sarebbe stata orchestrata personalmente dall'allora numero uno Thiam, che in quel periodo aveva un rapporto sentimentale segreto con la moglie.
Stando all'uomo, che vive a Hong Kong, proprio questa relazione avrebbe portato al divorzio. Una delle accuse mosse è che l'ex moglie e Thiam lo abbiano spiato a causa del divorzio, tra l'altro per motivi finanziari. La donna, sempre seguendo quanto afferma il foglio zurighese, è oggi la compagna del banchiere francese-ivoriano.
La vicenda si inserisce in un quadro più ampio. Come noto alla fine del 2019 era emerso che Credit Suisse aveva fatto pedinare il top manager Iqbal Khan e altri dirigenti. Thiam si era dimesso nel febbraio 2020: ha sempre sostenuto di non sapere nulla di tali pedinamenti.
La causa inoltrata dall'imprenditore francese è stata depositata l'11 aprile 2024 presso un tribunale locale dello stato americano di Washington. La corte in questione è competente per il distretto in cui si trova la società Microsoft: e secondo l'accusa fra le altre cose le spie si sono introdotte nell'account mail Microsoft della presunta vittima.