ROMA (MF-DJ)--Il dossier UniCredit-Mps entra nel rettilineo finale. Entro la prossima settimana, a quanto risulta al Sole 24 ore, si capirà infatti se i due attori principali della partita, UniCredit, in qualità di potenziale acquirente di Siena, e il Mef, nel ruolo di venditore (in virtù di un quota pari al 64% del Montepaschi), saranno riusciti a trovare un accordo sul perimetro delle attività di Siena da cedere a piazza Gae Aulenti. Vero che una proroga della due diligence esclusiva di UniCredit -il cui termine è fissato proprio per la fine della prossima settimana- è data come naturale da ambo le parti. Ma già nei prossimi giorni si capirà se il deal si può fare o meno.

La partita non è scontata. Proprio l'ultimo tratto di strada potrebbe rivelarsi il più insidioso perché UniCredit girerà tutte le carte delle sue richieste e il Tesoro, da parte sua, dovrà verificare che esse coincidano con le condizioni date e ilimiti che un'operazione di mercato, quale questa deve essere, comporta. L'attenzione di Bruxelles, e in particolare della Dg Comp, con cui gli uffici del Mef sono in contatto costante da settimane per i necessari aggiornamenti, è massima. Ma da quanto filtra da più fonti, attorno al tavolo si respira un clima di cauto ottimismo sulla possibilità di trovare un punto di incontro che soddisfi i soggetti in campo.

Ciò che sta emergendo nelle ultime ore è che lo stato di avanzamento dei lavori è a un buon punto, visto l'impegno profuso nelle scorse settimane. Ecco perché, secondo alcune letture, i tempi della proroga potrebbero anche ridursi rispetto a quanto trapelato nei giorni scorsi. Non è escluso infatti che la due diligence sia prolungata di una settimana o al massimo due. Almeno nelle intenzioni di UniCredit si potrebbe così arrivare a un accordo di massima attorno a metà settembre, in coincidenza con l'audizione del ceo Andrea Orcel davanti alla Commissione Banche.

Ancora da tracciare con chiarezza invece il perimetro delle controllate. UniCredit è interessata a Widiba mentre vede sovrapposizioni con il Centro informatico, Mps Capital Services, il Leasing & Factoring. Altro tema caldissimo è quello degli esuberi. Si parla di 5-7mila unità in eccesso, anche se sono circolate cifre superiori senza però trovare conferme: si vedrà quale sarà il punto di atterraggio finale, per cui si parla di uno scivolo di 7 anni. Qualche punto fermo in più ci sarebbe sulle cause legali, che gravano peno per oltre 6 miliardi sui libri

di Siena. Fonti di entrambi i versanti confermano che si starebbero studiando una segregazione delle cause legali nella bad bank, così da poterle lavorare e gestire separatamente rispetto alla good bank che

verrebbe assorbita da UniCredit. Da cristallizzare è il valore dell'aumento di capitale. Si parla di 3 miliardi come cifra più probabile, ma il punto finale si metterà solo una volta che il perimetro di attività sarà chiaro.

La definizione degli asset che UniCredit assorbirà è del resto anche il prerequisito essenziale per la preparazione del nuovo piano industriale di UniCredit, che al momento sarebbe fissata a novembre. Le analisi di piazza Gae Aulenti su questo fronte sono in corso. Nei giorni scorsi è giunta nella sede milanese Jingle Pang, la manager cinese voluta da Orcel che in qualità di Group Digital and Information Officer dovrà progettare la svolta digitale del gruppo assieme al suo nuovo team, che vede la valorizzazione di risorse interne ma anche di innesti esterni.

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September 02, 2021 02:11 ET (06:11 GMT)