MILANO (MF-DJ)--L'utile aggregato delle cinque maggiori banche italiane si è dimezzato nel primo trimestre dell'anno scendendo a 1,57 miliardi di euro, rispetto ai 2,97 dello stesso periodo del 2021.

Il capitale medio, scrive Milano Finanza, è sceso dell'1%, arrivando al 13,6%. Ma la flessione economica e patrimoniale è legata alle rettifiche sulla Russia dei due gruppi maggiori, ovvero Unicredit (per 1,3 miliardi) e Intesa (per 800 milioni). Senza la guerra i profitti in particolare sarebbero aumentati nel complesso a quasi 3,7 miliardi, anche per effetto del miglioramento della gestione caratteristica. È quanto emerge dall'analisi trimestrale di Value Partners sul settore.

"Nel primo trimestre la redditività delle banche esaminate è rimasta positiva, ma con un'inversione di tendenza dovuta all'incremento delle rettifiche sui crediti", osserva Marco De Bellis, partner di Value Partners. "Al previsto effetto legato all'esaurimento delle misure pubbliche varate per far fronte all'emergenza Covid, si è sommato l'impatto della guerra in Ucraina. L'esposizione verso controparti russe è complessivamente limitata, ma concentrata nei due istituti di maggior dimensione i quali, tuttavia, posseggono requisiti patrimoniali tali da poter assorbire agevolmente gli effetti del conflitto sui rispettivi bilanci". Unicredit ha capitale Cet1 al 14%, Intesa Sanpaolo al 13,6%, Banco Bpm al 13,1%, Mps al 10,8%. Per quanto riguarda gli utili trimestrali, Intesa ha ottenuto profitti per un miliardo, Unicredit per 247 milioni, Banco Bpm per 178 milioni, Bper per 113 e Mps per 10.

red/lab

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1608:22 mag 2022


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May 16, 2022 02:22 ET (06:22 GMT)