MILANO (MF-DJ)--A oltre trent'anni dalla legge Amato del 1990 e nonostante le drastiche trasformazioni avvenute da allora nel panorama bancario, con la vicenda Unicredit le fondazioni si sono confermate un crocevia strategico per la finanza italiana.

È difficile infatti non leggere la nomina di Andrea Orcel al vertice della banca di piazza Gae Aulenti anche come una vittoria di Cariverona e Crt che, complice la preziosa mediazione di Fabrizio Palenzona, negli ultimi mesi hanno difeso convintamente la candidatura del banchiere. Se è presto per trarre conclusioni sul nuovo corso di Unicredit, è assai plausibile che la ritrovata centralità degli enti nelle scelte di governance possa influenzare le strategie della banca e contenere le interferenze della politica romana.

La partita giocata in piazza Gae Aulenti comunque è solo uno dei fronti che quest'anno impegnerà il mondo delle fondazioni. Già la cronaca di queste settimane è fitta di avvenimenti. Martedì 13 aprile per esempio è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione della Crt con la conferma del presidente Giovanni Quaglia che resterà in carica per i prossimi quattro anni. Quaglia oggi è figura di peso non solo a Torino, ma anche a Roma visto che guida il comitato di supporto della Cassa Depositi e Prestiti di cui gli enti sono storici azionisti al 16%. Proprio quella intorno a Cdp sarà la prossima partita su cui il sistema dovrà misurarsi. Il vertice della più strategica tra le partecipate pubbliche è in scadenza e i lavori sul rinnovo potrebbero concludersi molto presto. Se il governo guidato da Mario Draghi ha finora tenute ben coperte le carte, in Acri si ritiene che il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini (subentrato nell'autunno 2019 a Massimo Tononi) possa essere confermato nel proprio delicato ruolo di cerniera tra il board, l'azionista pubblico e gli enti. L'attenzione verso la partita è giustificata non solo dal nutrito pacchetto di partecipazioni della Cassa (35% di Poste, 25,76% di Eni, 9,8% di Tim e 12% di Saipem) ma anche dai numerosi dossier che oggi dipendono da via Goito. A partire dal futuro di Atlantia per cui Cdp ha presentato un'offerta sulla quale il 28 maggio si esprimerà l'assemblea del gruppo.

In Acri la vicenda è seguita personalmente dal presidente e numero uno della Compagnia di Sanpaolo Francesco Profumo che nel 2019 ha raccolto il testimone da Giuseppe Guzzetti. L'anno scorso Profumo è stato confermato anche al vertice della Compagnia che oggi, soprattutto, è il primo azionista di Intesa Sanpaolo al 6,2%. L'anno prossimo quindi l'ente torinese sarà chiamato insieme agli altri azionisti forti a scegliere il nuovo vertice dell'istituto di via Monte di Pietà.

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April 19, 2021 02:40 ET (06:40 GMT)