Borsa : Milano resiste (+0,6%) a tensioni M.O. con banche e lusso, su il petrolio
07 ottobre 2024 alle 17:44
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Wall Street in frenata con impennata rendimenti Treasury
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 ott - Prevale un cauto ottimismo sulle Borse europee che terminano in rialzo dopo una prima parte di seduta in cui ha prevalso la volatilità, complici i timori crescenti per le tensioni in Medio Oriente. A scaldare l'andamento dei listini è l'attesa per domani di un "pacchetto di politiche progressiste per promuovere concretamente la crescita economica" da parte delle autorità cinesi, appena dieci giorni dopo una prima tranche di stimoli su una scala senza precedenti negli ultimi anni. Intanto, l'attenzione continua a essere focalizzata sulle banche centrali, con gli investitori che tornano a scommettere su un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce nella prossima riunione in calendario il 17 ottobre. A conferma di ciò, arrivano le parole del governatore della banca centrale francese e membro del consiglio direttivo Bce Francois Villeroy de Galhau che, in un'intervista a Repubblica, valuta "molto probabile" una nuova sforbiciata al costo del denaro, favorita dalla debolezza dell'economia (con il dato sugli ordini all'industria tedesca - diminuiti del 5,8% nel mese di agosto 2024 - che alimenta le preoccupazioni sull'andamento della congiuntura), ma soprattutto dal rapido progresso del processo di disinflazione. Al contrario, oltreoceano i trader hanno rivisto l'outlook per la politica monetaria, convinti che la Fed rallenterà la politica di tagli dei tassi d'interesse, visto anche il solido rapporto sull'occupazione, il migliore in sei mesi, pubblicato venerdì. In questo quadro, procedono deboli gli indici a Wall Street, frenati dal rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro. Così, il Ftse Mib di Milano termina in progresso dello 0,66%, vicino ai massimi di giornata. Sull'azionario a Piazza Affari, protagonista di seduta è l'healthcare con Amplifon (+4,51%) e Recordati (+2,22%). Ancora in luce il lusso con Moncler (+2,04%) e Cucinelli (+1,27%). Complessivamente positivo il comparto bancario, in partcolare Bper (+2,07%), Unicredit (+1,42%), Pop di Sondrio (+1,41%) e Mps (+1,22%). Bene anche Nexi (+1,48%) dopo le indiscrezioni sul rinnovo fino al 2036 dell'accordo per i servizi di issuing con UniCredit in Italia. In coda al listino Erg (-1,52%), Tenaris (-0,97%), e Interpump (-0,73%). Proseguono i rialzi del petrolio con il Brent dicembre a 79,8 dollari al barile (+2,3%) e il Wti novembre a 76,2 dollari (+2,5%). Il gas naturale scambiato ad Amsterdam cede l'1,2% a 40,5 euro al megawattora nel contratto novembre. Sul valutario euro/dollaro 1,0975 (1,095 in avvio, da 1,1194 venerdì), euro/yen a 162,573 (162,835 in apertura, da 161,69) e dollaro/yen 148,11 (148,445 in avvio, da 144,72).
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (51%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (49%).
A fine 2023 il gruppo gestisce 474,4 Mld EUR di depositi e 409,5 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.082 agenzie localizzate principalmente in Italia (1.950).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (44,7%), Germania (22,3%), Europa centrale (17,5%), Europa orientale (10,7%) e Russia (4,8%).