Borsa : inflazione Usa allontana maxi taglio Fed, Milano (-0,12%) chiude in frenata
11 settembre 2024 alle 17:45
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Sotto i riflettori Unicredit (+0,2%) e Commerzbank (+16,8%)
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 set - Chiudono deboli le Borse europee in una giornata caratterizzata da parecchio nervosismo che si è accentuato con la pubblicazione dei dati sull'inflazione americana che ha visto quella "core" attestarsi sopra le attese. Questo ha ridotto di molto le possibilità che la Fed possa tagliare i tassi di 50 punti base la prossima settimana.
Così il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in calo dello 0,12%; sulla stessa lunghezza d'onda Parigi (-0,14%) e Londra (-0,1%). Segno più per Francoforte (+0,3%) e Madrid (+0,67%). L'attesa è tutta focalizzata sulla riunione della Bce di domani che dovrebbe ufficialmente dare semaforo verde per un taglio dei tassi di interesse. Per quanto riguarda la Fed, come detto, calano drasticamente le possibilità che la prossima settimana effettui una sforbiciata di 50 punti base. Questo alla luce dei dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti che ad agosto sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, in linea con le stime. Il dato annuale ha rallentato dal 2,9% al 2,5%, il minimo dal febbraio 2021, contro stime per un dato al 2,6%. Il dato "core" è però cresciuto dello 0,3%, contro attese per uno 0,2%. Rispetto a un anno prima, il dato "core" è rimasto invariato al 3,2%, in linea con le attese, il minor aumento dall'aprile 2021. Una doccia fredda per Wall Street con il Dow Jones che cede l'1,3%.
Venendo ai singoli titoli a Piazza Affari, Unipol chiude da prima della classe (+1,95%), seguita da Saipem (+1,6%) e Italgas (+1,5%). Per l'intera giornata gli occhi sono stati puntati su Unicredit (+0,2%), nel giorno in cui è stato annunciato che ha rilevato una quota del 9% del capitale di Commerzbank, le cui azioni hanno chiuso in progresso del 16,8%. La mossa ha però frenato la speculazione da Banco Bpm (-0,8%), ritenuta nel mirino dell'amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel; giù anche Mediobanca (-1,64%). Fuori dal paniere principale da segnalare l'addio a Piazza Affari di Saras dopo che è andata in porto l'Opa lanciata dal colosso olandese Vitol.
Sul valutario il cambio euro/dollaro si attesta a 1,101 (on linea con la chiusura di ieri), l'euro/yen si indebolisce a 155,8 (157,2), mentre il dollaro/yen a 141,4 (142,7). In salita il petrolio con il Wti a 69,8 dollari al barile (+0,95%) e il Brent a 66,51 dollari (+1,1%). Infine il gas a 36,21 euro al megawattora ad Amsterdam (+2,6%).
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (51%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (49%).
A fine 2023 il gruppo gestisce 474,4 Mld EUR di depositi e 409,5 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.082 agenzie localizzate principalmente in Italia (1.950).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (44,7%), Germania (22,3%), Europa centrale (17,5%), Europa orientale (10,7%) e Russia (4,8%).