(Alliance News) - Il caso Stellantis e le operazioni di UniCredit, rispetto a BPM e Commerzbank, non presentano somiglianze, salvo l'aspetto degli interessi nazionali, trattati però con approcci diversi, scrive Milano Finanza mercoledì.
Per Stellantis, il governo, pur senza attribuzioni dirette, può intervenire in politica economica, finanza pubblica e relazioni internazionali, specialmente in vista del confronto con l'impresa del 17 dicembre, per elaborare un piano con possibili misure di "premi e sanzioni", tenendo conto dell'UE, scrive ancora il quotidiano finanziario.
Per UniCredit, la premier Meloni ha dichiarato una posizione neutrale, ma ha sottolineato la disponibilità del governo ad agire se l'operazione danneggiasse gli interessi nazionali.
Sebbene non sia stato esplicitato il golden power, la premier ha chiarito i limiti di un eventuale intervento, anche se il Tesoro, come azionista di MPS, ha una certa influenza, come riporta il quotidiano.
Le misure devono comunque rispettare le normative di concorrenza.
In Germania, si oppongono alla fusione con UniCredit, temendo un deflusso di risorse verso l'Italia. Anche in Italia, si teme che UniCredit possa trasferire la sede in Germania.
La BCE, insieme ad altre autorità, è l'unica competente per interventi su operazioni di mercato, ma su operazioni interne si potrebbero fare eccezioni.
Il golden power, invocato per la sicurezza nazionale, è difficile da applicare in questo caso.
Le operazioni possono essere contrastate con misure di mercato, rispettando la "passivity rule", se Banco BPM difenderà la propria indipendenza.
Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter
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