MILANO (MF-DJ)--La feroce determinazione della Federal Reserve Usa a combattere l'inflazione a tutti i costi, testimoniato dal rialzo dei tassi da 75 punti base di ieri, il più consistente dal 1994, ha riportato la pressione al rialzo sui rendimenti obbligazionari, ma non sugli spread.

Il tasso di finanziamento del Bund decennale sale di 20 punti base, ma lo spread Btp/Bund resta in contrazione a 211 punti base, dopo il violento calo di ieri, innescato dalla promessa della Bce di impegnarsi contro la frammentazione finanziaria all'interno dell'Eurozona, mettendo a punto uno strumento ad hoc.

Un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato di tale portata senza un parallelo allargamento dei differenziali è un segnale che il mercato crede alle promesse della Bce di impegnarsi a controllare la frammentazione delle condizioni finanziaria dell'Eurozona. Ma è consapevole che il costo del denaro è destinato a salire e con esso anche il costo del debito.

La dichiarazione dopo la riunione di emergenza della Bce "era forte nell'impegno ma debole nei dettagli", commentano gli analisti di Unicredit Research. Gli investitori, tuttavia, "hanno riconosciuto la determinazione della banca centrale nell'affrontare un'ingiustificata frammentazione dei mercati obbligazionari e hanno espresso un primo giudizio favorevole", continuano gli esperti.

Il nuovo strumento anti-frammentazione, però, "potrebbe anche indurre un ciclo di stretta monetaria piú rapido", scrivono gli economisti di Deutsche Bank in una nota. "L'implementazione accelerata degli strumenti della Bce consentirá di raggiungere il tasso terminale del 2% piú rapidamente". La banca tedesca prevede ora che la Bce aumenti i tassi di 25 punti base a luglio e di 50 punti base a settembre, ottobre e dicembre. Con le proiezioni attuali, gli economisti di DB si aspettano una recessione nell'Eurozona nel 2* semestre 2023, che probabilmente metterá un freno a quanto possono essere aumentati i tassi di interesse.

"Pensiamo che la decisione della Bce sia importante perchè rappresenta la prima volta, dall'inizio del ciclo di rialzo dei tassi del 2022, in cui la banca centrale guarda anche alla crescita economica e non solamente all'inflazione", dice Antonio Serpico, senior portfolio manager di Neuberger Berman. La volatilitá del mercato del 2022 "è stata infatti amplificata da un programma di rialzo dei tassi che ha subito delle accelerazioni continue da inizio anno, seguendo praticamente solo la progressione dell'inflazione", spiega Serpico. Il fatto che oggi la Bce guardi in modo diretto anche alla crescita e al rischio di frammentazione del debito europeo, "dovrebbe rassicurare i mercati e potrebbe essere un importante elemento per dare stabilitá ai tassi e aiutare finalmente un restringimento degli spread", conclude il gestore.

Chi non sembra disposto a compromessi è la Federal Reserve, che ha dichiarato guerra all'inflazione alzando i tassi di 75 punti base.

"Paradossalmente, i rendimenti obbligazionari sono scesi nonostante i toni da falco, il che mostra che la Fed potrebbe arrivare a tenere l'inflazione sotto controllo entro la fine del 2023", commentano Nicolas Forest, global head of fixed income, e Jamie Niven, senior fund manager di Candriam. "Con questo grande rialzo dei tassi, la Fed ha voluto riprendere il controllo della situazione. La lotta all'inflazione sta diventando la prioritá, nonostante il rischio di un atterraggio brusco dell'economia", continuano gli esperti. Un chiaro messaggio da parte del Fomc "è la volontá di adottare una politica monetaria restrittiva in tempi brevi per contrastare l'inflazione" e "l'eliminazione della frase 'il mercato del lavoro rimarra' fortè dal comunicato è indicativa", concludono Forest e Niven.

"Il dot plot", il grafico a punti usato dai funzionari della Fed per indicare il percorso atteso dei tassi, "suggerisce che l'aggressivo inasprimento della politica monetaria continuerá probabilmente nelle prossime riunioni", scrive Allison Boxer, Us economist di Pimco. Le revisioni delle previsioni di crescita e del tasso di disoccupazione "lasciano intendere che la Fed sta iniziando a riconoscere che un percorso piú rapido di inasprimento della politica monetaria andrá a scapito di una crescita piú lenta e di un aumento della disoccupazione". Tuttavia, il dot plot "mostra che la Fed è unanime nel ritenere che il tasso sui fondi debba superare le stime di neutralitá entro la fine dell'anno. Ma solo pochi membri si aspettano che i tassi raggiungano un picco significativamente superiore a quello giá prezzato dai mercati", conclude Boxer.

lus


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June 16, 2022 06:58 ET (10:58 GMT)