ROMA (MF-DJ)--Il progetto di Hope promette una rivoluzione: portare il private equity alle masse. O perlomeno ai piccoli risparmiatori, che con un gettone d'ingresso di soli mille euro potranno affacciarsi a un tipo di investimento di norma riservato a capitali ben più sostanziosi. Lo ha spiegato a Repubblica il fondatore, Claudio Scardovi, spiegando che "la speranza" è quella che "vogliamo dare all'Italia, offrendo alle famiglie l'opportunità di investire nell'economia reale con condizioni e modalità finora riservate solo ai grandi investitori".

"Il nostro vero tratto distintivo è quello di proporre un capitalismo inclusivo per famiglie. Per farlo ci abbiamo messo più tempo che se avessimo lanciato una normale Sicaf. Sono serviti dodici mesi di lavoro, anche con il forte contributo delle autorità competenti come Bankitalia e Consob. Ma ne è valsa la pena".

"In Italia -ha aggiunto- ci sono oltre 4 mila miliardi di risparmio delle famiglie sui conti correnti o in Btp. Una ricchezza enorme che si può indirizzare verso due comparti: quello tradizionale delle piccole e medie imprese italiane, che vale anch'esso circa 4 mila miliardi, e i progetti di sviluppo immobiliare, riqualificazione urbana e infrastrutture, che valgono circa 8 mila miliardi. Noi vogliamo dirigere il risparmio verso le imprese e le città o le aree di eccellenza del Paese. E farlo con politiche che puntino alla sostenibilità finanziaria, ma anche sociale, mettendo al centro l'ambiente, la parità di genere, l'attenzione ai giovani".

"Abbiamo più di 40 soci, che vanno da grandi gruppi come Unicredit, Amundi e Banca Generali, a banche di medie dimensioni come Bper e Banco Bpm, a una serie di investitori individuali, me stesso compreso, a family office. Il nostro obiettivo è raccogliere circa 10 miliardi nel medio-lungo termine, al 90% proprio dal pubblico retail. Partiremo a valle dell'approvazione del prospetto con un primo target di raccolta di 500 milioni", ha proseguito.

Private equity significa di solito ritorni a due cifre: "è il nostro obiettivo, anche se rispetto ai fondi chiusi tradizionali qui avremo dei rendimenti di tesoreria che potranno ridurre di qualche punto il rendimento rispetto a chi "chiama" i soldi degli investitori appena prima di concludere un affare e poi glieli restituisce appena venduto".

A una famiglia che voglia lanciarsi nei Pir alternativi investiti sull'Italia, Scardovi direbbe che "può valere senza dubbio la pena

di investire dal 3 al 5% del proprio patrimonio in questi strumenti".

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(END) Dow Jones Newswires

September 02, 2021 04:14 ET (08:14 GMT)