MILANO (MF-DJ)--Forti prospettive di crescita e rapporto debito/Pil in deciso calo per l'Italia, più di quanto stimato dal Governo.

E' questo, in estrema sintesi, il quadro dipinto dagli analisti di Morgan Stanley in un report di 46 pagine sull'Italia in cui gli esperti ricordano come il Pil del Paese abbia battuto nettamente il consenso nel secondo trimestre.

Per gli esperti "l'Italia si sta riprendendo dalla pandemia a un ritmo veloce, con una crescita più forte ora prevista per l'intero anno e un ritorno ai livelli di produzione pre-pandemia entro il primo trimestre del 2022. Questa forte performance implica che la crescita è ora su un trend convergente con il resto dell'area euro, con un'elevata copertura vaccinale e stabilità politica che eliminano i rischi al ribasso per la ripresa, e con i finanziamenti del Ngeu alla base di una crescita sostenuta nel medio termine".

Il debito poi non sembra un problema e Morgan Stanley è addirittura più ottimista del Governo italiano. "Nonostante il balzo record del livello del debito dovuto al Covid", evidenziano gli esperti di MS, "l'Italia sta entrando in una fase di forte crescita nominale che dovrebbe essere garantita da un uso efficace dei fondi di recovery e da tassi di interesse nominali stabili, grazie all'azione energica della Bce. L'elevata crescita e i tassi bassi implicano che il rapporto debito/Pil italiano avrà un trend decrescente - in calo di oltre 15 punti percentuali nel scenario base nei prossimi cinque anni".

"La nostra visione positiva sulla sostenibilità del debito dipende da una valutazione più rialzista rispetto al consenso sulla crescita italiana e sulla politica della Bce, fattori che dovrebbero innescare un calo più marcato del rapporto debito/Pil rispetto alle previsioni del Governo italiano di aprile". Gli esperti comunque avvertono anche che "permangono ancora rischi al ribasso, derivanti in particolare dal brusco inasprimento" della politica monetaria "della Bce o del ritorno del rischio politico", aggiungono da MS.

Gli analisti di Morgan Stanley comunque non ritengono che "la direzionalità del rapporto debito/Pil, sebbene importante nel lungo termine, sia un fattore trainante per i mercati azionari in una prospettiva di 3-6 mesi. Invece, la nostra visione rialzista sull'azionario italiano riflette il supporto alla crescita derivante dal Recovery Fund dell'Ue, insieme a valutazioni basse e trend resilienti degli utili per azione. Anche la nostra visione rialzista sui titoli finanziari dovrebbe essere di buon auspicio per la regione".

Per quanto riguarda poi il creduto e, in particolare, il comparto bancario, gli analisti di Morgan Stanley continuano "a consigliare l'acquisto dei bond AT1 di Intesa e dei Tier 2 di UniCredit. Sebbene il primo non sia particolarmente economico, la nostra aspettativa su un upgrade da parte di S&P sulle banca e le dinamiche economiche" descritte nel report "dovrebbero significare che continuerà a comprimersi. I titoli UniCredit Tier 2 sono economici di oltre 70 punti base rispetto alle obbligazioni di CaixaBank e Bbva".

Sull'azionario poi "UniCredit è la nostra prima scelta tra le large cap; siamo anche overweight su Bff Bank e Mediobanca", puntualizzano gli analisti di Morgan Stanley.

Tornando allo contesto macro, "nel nostro scenario base prevediamo una forte riduzione del rapporto debito/Pil italiano nei prossimi cinque anni, in gran parte grazie alla forte crescita del Pil reale", concludono gli esperti della banca statunitense.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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September 17, 2021 02:44 ET (06:44 GMT)