(Alliance News) - Se l'OPS su Banco BPM Spa ha aperto un nuovo fronte per UniCredit Spa, la partita Commerzbank sembra destinata a restare in stand-by per diversi mesi. Negli ultimi giorni, l'opposizione all'operazione si è intensificata.
Come riporta Milano Finanza martedì, un gruppo di grandi clienti corporate di Commerzbank AG ha incontrato il CEO, Bettina Orlopp, esortandola a respingere l'accordo con UniCredit.
Secondo Reuters, gli imprenditori temono una possibile ristrutturazione e ridimensionamento della banca e hanno sollecitato la dirigenza a difenderne l'indipendenza. Tra i più critici, Ulrich Grillo, dirigente di E.On ed ex presidente della Federation of German Industries, ha espresso timori che le decisioni finanziarie chiave vengano prese a Milano anziché a Francoforte. Anche Christian Miele, venture capitalist, ha dichiarato che nessuno tra i presenti ha sostenuto l'accordo.
L'opposizione degli imprenditori si aggiunge a quella espressa dai 16 Stati regionali tedeschi, che hanno chiesto al governo di Berlino di utilizzare la propria influenza per garantire l'autonomia di Commerzbank. La preoccupazione è ulteriormente amplificata dall'imminente rinnovo elettorale in Germania, previsto per febbraio, che potrebbe rimescolare gli equilibri politici.
In questo contesto, UniCredit sembra intenzionata a posticipare ogni decisione su Commerzbank alla seconda metà del 2025, concentrandosi nel frattempo sull'OPS su Banco BPM. Come dichiarato dal CEO, Andrea Orcel, la decisione finale non arriverà prima di un anno. Entro metà dicembre, UniCredit presenterà a Consob e agli enti regolatori europei e italiani la documentazione necessaria per l'operazione su Banco BPM. I via libera sono attesi tra aprile e maggio del 2025, con il delisting del Banco previsto per giugno.
Resta però l'incognita delle resistenze politiche. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ventilato la possibilità di utilizzare il Golden Power per bloccare un'operazione considerata "non concordata". Orcel potrebbe rispondere con un'offerta più generosa, proponendo un premio del 20-30% e una componente cash per ammorbidire la posizione degli azionisti di Banco BPM.
UniCredit potrebbe inoltre offrire concessioni strategiche a Crédit Agricole, rinnovando la partnership con Amundi o cedendo filiali, come fece Intesa Sanpaolo Spa con BPER Banca Spa nel 2020. Se l'operazione Banco BPM si chiudesse entro il terzo trimestre 2025, UniCredit potrebbe riaprire il dossier Commerzbank con un quadro politico più favorevole e una posizione di forza consolidata sul mercato italiano. Intanto Fitch ha confermato il rating di UniCredit a 'BBB+' con outlook Positivo in seguito all'OPS su Banco BPM.
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter
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