MILANO (MF-DJ)--Unicredit nel 2023 proseguirá il derisking delle attivitá russe, in modo ordinato ed efficiente, ma la vendita in questo momento non è un'opzione perchè sarebbe sbagliato, sia eticamente sia finanziariamente, svendere e regalare soldi a Mosca. La banca, inoltre, è fortemente concentrata sull'esecuzione del Piano strategico "che può creare maggior valore di qualsiasi M&A", ha spiegato il banchiere che ha allontanato l'ipotesi di un'aggregazione imminente.

Nel corso della conference call con la stampa il numero uno di Unicredit ha aggiunto: "La nostra strategia relativa alla Russia non è cambiata: il derisking proseguirá, in modo ordinato e progressivo". Per i conti di Unicredit, Mosca "non è piú fonte di preoccupazione ma questo non vuol dire che non proseguiremo in questa direzione, anzi...", ha affermato il banchiere interpellato sul tema. A chi gli chiedeva se la vendita fosse ancora un'opzione ha risposto: "Non possiamo regalare soldi alla Russia, non è corretto, nè eticamente nè per via delle sanzioni. Regalare una banca non è il modo giusto: proseguire con un derisking ordinato invece in questo momento è la strada giusta. E continueremo così".

L'esposizione cross-border della Russia "è stata adeguatamente gestita e ridotta nel corso dell'anno, a costi minimi, complessivamente del 66% circa, ovvero di circa 4,1 miliardi, grazie ad azioni proattive e disciplinate", hanno ricordato i vertici. "Abbiamo ridotto il rischio in maniera aggressiva e crediamo sia giusto continuare a farlo in maniera efficiente anzichè dare tutto questo a un nemico", ha ribadito a Cnbc.

"Va considerato che fino ad ora abbiamo fatto piú di quanto promesso e la nostra esposizione continuerá a scendere".

La banca di piazza Gae Aulenti frena anche su ipotesi di M&A. "In vista del 2023, Unicredit è piú forte che mai ed è ben posizionata per conseguire eccellenti risultati. Siamo fermamente concentrati sull'esecuzione di Unicredit Unlocked e guardiamo al futuro con fiducia.

Il nostro piano industriale genera molto piú valore di qualsiasi M&A possibile". In ogni caso "l'M&A rimane un'opzione ma lo faremo ad alcune condizioni: non deve mette a rischio la soliditá patrimoniale e la capacitá di distribuzione agli azionisti e deve esserci alla base una strategia industriale" credibile.

Quanto a B.Mps il top manager ha aggiunto: "Sono contento che ci sia un piano strategico che sta rilanciando un'organizzazione e sono fiducioso che faranno un buon lavoro", ha tagliato corto.

Nel 2022 Unicredit propone una distribuzione agli azionisti di 5,25 miliardi in crescita di 1,5 miliardi (+40%) rispetto all'anno precedente, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi e di riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi, soggette alle debite approvazioni. "Siamo assolutamente fiduciosi" circa l'autorizzazione dei regolatori, con cui c'è "un'interazione" in corso, relativamente all'autorizzazione dei dividendi, ha spiegato Orcel aggiungendo che Bce "riconosce la maggior redditivitá e la maggiore capacitá di generare capitale. Stiamo aumentando il nostro capitale e questa è la dimostrazione che abbiamo una strategia prudente".

La banca nel 2023 mira a una distribuzione agli azionisti simile a quella proposta per il 2022 e stima per il 2023 ricavi netti superiori a 18,5 miliardi di euro, interessi netti maggiori di 11,3 miliardi, costi inferiori a 9,7 miliardi, un costo del rischio di 30-35 bps e un utile netto in linea col 2022. E' quanto emerge dalle slide di presentazione dei risultati finanziari. Unicredit prevede un portafoglio forte e overlay prudenti che possono essere impiegati o rilasciati nei prossimi due anni.

claudia.cervini@mfdowjones.it

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January 31, 2023 09:01 ET (14:01 GMT)