MILANO (MF-DJ)--Unicredit ha deciso di non avanzare un'offerta per l'acquisto della banca russa Otkritie Bank, la settima del Paese che conta circa 45 mld di asset.

Otkritie oggi è di proprietá dello Stato, è stata nazionalizzata nel 2017 dopo un complicato salvataggio (il maggiore operato nella terra degli Zar), dunque la partita avrebbe assunto una rilevanza sistemica e importanti contorni geopolitici.

L'indiscrezione sulla decisione di non procedere con un'offerta, riportata ieri dalla testata russa Kommersant, arriva a breve distanza dai rumor sull'interesse di Unicredit per la partita, circolati all'inizio della scorsa settimana. Durante il processo sembra sia venuto meno l'interesse della banca di Piazza Gae Aulenti. Come ha detto lo stesso Orcel, l'M&A non è la prioritá ma Unicredit è disponibile a valutare opzioni che rispondano ad alcuni criteri guida come l'accrescimento dell'utile e che siano funzionali al business.

Su tale scelta avrebbero anche pesato il rischio di sanzioni alla

Russia, alla luce anche dell'escalation delle tensioni Mosca e Kiev.

Inoltre la reazione dei mercati rispetto alla prima indiscrezione di un

interessamento da parte della banca guidata da Andrea Orcel avrebbe avuto

un peso.

Qualche numero: sulla base dei dati dei primi nove mesi del 2021, Otkritie, come accennato, ha asset per 45 miliardi e un patrimonio netto intorno ai 7 miliardi. La banca ha una buona asset quality con un Npe ratio del 6,1% e un elevato livello di copertura (95%). Dal punto di vista del capitale, il Tier 1 Ratio è del 14,4%. Otkritie ha un utile operativo di 0,9 miliardi di euro (+61% anno su anno) e un utile netto di 0,7 miliardi (+94% annuale), con un ritorno sull'investimento (Roe) per oltre il 15%.

Dopo il recente salvataggio l'istituto è in crescita. Il consiglio di

amministrazione è diversificato e i componenti vantano dottorati di

ricerca ed esperienza in aziende russe di livello.

Il mercato russo tuttavia è ostico e benchè Unicredit lo conosca bene

non sarebbe stato semplice competere con le banche locali che hanno un

approccio meno conservativo al rischio.

Il processo di valorizzazione della banca della steppa è ancora agli inizi. L'azionista di controllo ha detto infatti che sta valutando diverse opzioni tra cui la vendita o l'Ipo. Si tratta di un processo lungo, che richiederá tempo. E alla finestra si sono affacciati diversi pretendenti.

cce

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2515:00 gen 2022


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January 25, 2022 09:01 ET (14:01 GMT)