(Alliance News) - Il confronto tra UniCredit e il governo sul golden power resta aperto e potrebbe protrarsi fino alla scadenza dell'offerta su Banco BPM, prevista per il 23 luglio, come scrive Il Corriere della Sera venerdì.
Un aggiornamento del prospetto evidenzia che le condizioni imposte dal governo si basano su criteri diversi rispetto ai rimedi antitrust richiesti dalla Commissione UE, che prevedono la cessione di 208 filiali ed EUR10 miliardi di depositi, prosegue il quotidiano.
Applicando le regole del golden power, sarebbero necessari anche EUR10 miliardi di impieghi per mantenere l'equilibrio tra prestiti e raccolta, in contrasto con l'obiettivo del governo di tutelare il credito alle PMI.
UniCredit segnala che Bruxelles ha chiesto chiarimenti al governo italiano sul decreto del 18 aprile, ipotizzando violazioni delle norme europee e competenze esclusive UE. L'autorizzazione dell'Antitrust UE resta valida salvo eccezioni legate alla sicurezza nazionale, ambito in cui il golden power potrebbe rientrare, scrive ancora Il Corriere.
La Commissione non ha scadenze per esprimersi, ma il contesto politico europeo – inclusi il voto di fiducia a von der Leyen il 10 luglio e il verdetto del TAR il 9 luglio – potrebbe influenzare i tempi. Senza chiarimenti, UniCredit rischia sanzioni e non potrà procedere.
Nessuna novità sul fronte Commerzbank, dove i contatti con il governo tedesco sono falliti. L'unico fronte stabile è Trieste, ma UniCredit valuta di ridurre o vendere l'intera partecipazione.
Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter
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