MILANO (Reuters) - L'offerta di scambio annunciata questa mattina da UniCredit su Banco Bpm è stata comunicata al governo ma non concordata con l'esecutivo, che ora valuterà la mossa alla luce delle sue prerogative sull'utilizzo del golden power.
Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti interpellato dai giornalisti sull'Ops da 10,1 miliardi di euro lanciata dalla seconda banca italiana sull'istituto lombardo.
UniCredit, impegnata anche in Germania dopo il blitz dello scorso settembre su Commerzbank, ha detto oggi che l'offerta su Banco Bpm è "indipendente e autonoma" rispetto ai propri piani sull'istituto tedesco.
"Citando von Clausewitz il modo più sicuro di perdere la guerra è impegnarsi su due fronti, poi chissà", ha commentato Giorgetti, facendo riferimento ai due dossier aperti ora dall'AD di Unicredit Andrea Orcel, aggiungendo che l'offerta di UniCredit è stata "comunicata ma non concordata col governo. Come noto esiste golden power, il governo farà sue valutazioni".
In precedenza, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini aveva detto di sperare che la mossa di Orcel non fosse un tentativo di rovinare i piani del governo di creare un terzo polo bancario nel Paese, alle spalle di Intesa Sanpaolo e UniCredit.
Questo mese la premier Giorgia Meloni ha aperto la strada a questo progetto vendendo una parte della partecipazione pubblica del Monte dei Paschi di Siena (Mps) a Banco BPM e alcuni altri investori privati italiani.
"Per me è importante che Banco Bpm e Mps non entrino in difficoltà", ha detto Salvini ai giornalisti.
"Pensavo che UniCredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea", ha aggiunto.
Orcel ha detto agli investitori che ciò che ha spinto l'offerta è stata l'accelerazione del consolidamento bancario del Paese, citando proprio la mossa del Banco Bpm che questo mese ha acquistato una quota del 5% in Mps e ha lanciato un'offerta per il gruppo Anima Holding.
Giorgetti ha detto che il governo farà le sue valutazioni quando UniCredit formalizzerà i termini dell'offerta.
Il governo potrebbe porre alcune condizioni all'operazione, ha detto a Reuters una fonte che ha familiarità con la questione, mentre un veto totale sarebbe un'opzione difficile, dato che la Banca centrale europea (Bce) sostiene le fusioni bancarie e i trattati Ue promuovono la libera circolazione dei capitali.
Le relazioni tra Orcel e le autorità governative sono tese da quando UniCredit ha rinunciato all'acquisto di Mps all'ultimo momento nel 2021, costringendo il governo a chiedere più tempo all'Ue per restituire la banca agli investitori privati, secondo quanto detto da alcune fonti in precedenza.
(Giuseppe Fonte, Claudia Cristoferi, tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)