Il premio che le obbligazioni italiane pagano rispetto ai più sicuri Bund tedeschi ha toccato un massimo di due anni questo mese, superando i 2 punti percentuali, mentre la Banca Centrale Europea (BCE) si muove per inasprire la sua politica ultra-allentata, che ha rappresentato una spinta particolare per i Paesi indebitati dell'Europa meridionale.

In quanto grandi detentori di debito pubblico nazionale, le banche italiane sono esposte al calo dei prezzi delle obbligazioni, che può esaurire le loro riserve di capitale.

Tuttavia, il direttore finanziario di UniCredit Stefano Porro ha dichiarato mercoledì che il gruppo ha contabilizzato oltre il 55% dei suoi 41 miliardi di euro (44 miliardi di dollari) in titoli di Stato italiani tra le attività "detenute per la raccolta" (HTC).

La classificazione contabile HTC delle obbligazioni impedisce che le oscillazioni dei loro prezzi di mercato si ripercuotano sui coefficienti patrimoniali degli istituti di credito.

Parlando alla 26esima conferenza annuale di Goldman Sachs sui titoli finanziari europei, tenutasi a Roma, Porro ha detto che un aumento di 10 punti base dello spread asset swap delle obbligazioni italiane ha ridotto di soli 2 punti base il coefficiente patrimoniale core di UniCredit.

"In termini di sensibilità... non è importante", ha detto. "E non prevediamo cambiamenti significativi nell'esposizione, né nel portafoglio di investimenti nel suo complesso, né nel portafoglio governativo italiano".

Porro ha detto di non prevedere un allargamento strutturale degli spread delle obbligazioni italiane, sottolineando che gli investitori stranieri detengono solo un quinto del debito complessivo e che la BCE è pronta a contrastare una frammentazione ingiustificata delle condizioni di finanziamento tra i Paesi della zona euro.

Alla domanda sull'impatto dell'aumento dei tassi d'interesse sulla qualità degli asset della banca, il CFO ha detto che quasi il 30% del portafoglio di prestiti aziendali della banca in Italia consiste in prestiti garantiti dallo Stato.

(1 dollaro = 0,9314 euro)