In particolare, si legge in una nota della Fabi, l'intesa prevede un primo blocco di 950 uscite che saranno gestite con pensionamenti e prepensionamenti attraverso il Fondo di solidarietà, compensate da 475 assunzioni.

È stata stabilita, inoltre, una seconda 'finestra' di 250 uscite, sempre su base volontaria, compensata con 250 ingressi.

"Con 1.200 esodi e 725 ingressi viene così raggiunta una percentuale di copertura delle 'cessazioni di servizio' pari al 60%, mai raggiunta finora nel settore bancario", commenta la Fabi.

Il rapporto tra ingressi e uscite è tradizionalmente di un nuovo assunto per ogni due uscite.

Le nuove 250 assunzioni verranno equamente ripartite tra le filiali e il rafforzamento dell'area digital, spiega UniCredit in una nota.

Tra gli impegni con i sindacati anche la trasformazione di 1.000 contratti di apprendistato in altrettanti contratti di lavoro a tempo indeterminato.

In generale, per quanto riguarda la distribuzione della nuova forza lavoro, l'83% verrà destinato alla rete, quindi 600 unità, mentre il restante 17% (pari a 125 dipendenti) all'area digital.

"È un accordo di grande rilevanza sul tema del ricambio generazionale e del bilanciamento occupazionale," afferma il coordinatore Fabi per UniCredit, Stefano Cefaloni.

Restano ancora da completare, e sono state confermate, ulteriori 780 assunzioni del precedente piano industriale Team 23, ricordano i sindacati.

Anche in Germania, dove UniCredit eliminerà 1.100 posizioni al netto delle assunzioni entro il 2024, i tagli riguarderanno solo le funzioni centrali mentre i ruoli di interfaccia col cliente e il digital verranno rafforzati.

(Andrea Mandalà, Valentina Za, in redazione Francesca Piscioneri, Gianluca Semeraro)