(Alliance News) - Lunedì i mercati azionari europei hanno chiuso quasi tutti poco sotto la parità, a eccezione di Piazza Affari, dove il Mib ha terminato la giornata in rialzo, spinto da UniCredit e dai titoli del comparto bancario.

Il FTSE Mib, quindi, ha chiuso su dello 0,8% a 30.952,79, il Mid-Cap ha ceduto lo 0,3% a 45.082,06, lo Small-Cap in calo dello 0,7% a 27.476,91 e l'Italia Growth è avanzato dello 0,3% a 8.275,16.

In Europa, il FTSE 100 di Londra, il CAC 40 di Parigi e il DAX 40 di Francoforte hanno chiuso tutti di poco sotto la parità.

"È stato un inizio di settimana deludente per i mercati europei, mentre gli investitori continuano ad assorbire i dati sui salari statunitensi di venerdì scorso e i commenti del presidente della Fed Jay Powell, che ha ribadito il messaggio da falco della conferenza stampa della Fed di mercoledì scorso. Lo slancio verso l'alto è stato mitigato anche da un rapporto ISM sui servizi più caldo del previsto, che potrebbe rendere la Federal Reserve ancora più cauta quando si tratta di tagliare i tassi, dopo che i prezzi pagati sono balzati al livello più alto degli ultimi 11 mesi", commenta Michael Hewson, Chief Market Analyst di CMC Markets.

"L'umore in Europa non è stato aiutato da ulteriori prove della debolezza della domanda nel settore dei servizi, con numeri PMI più deboli da Germania e Francia, mentre i numeri delle importazioni e delle esportazioni tedesche di dicembre hanno subito un brusco rallentamento, indicando che la più grande economia europea è probabilmente in recessione", ha concluso l'analista.

Sul listino principale di Piazza Affari, UniCredit si conferma il miglior performer come in apertura - chiudendo in rialzo dell'8,1% - dopo aver condiviso in mattinata i risultati consolidati di gruppo al 31 dicembre, con l'esercizio che si chiude con un utile netto di EUR8,6 miliardi in rialzo di oltre il 50% rispetto all'anno precedente. Il gruppo ha chiuso con un ROTE al 16,6% dal 10,7% dell'esercizio precedente. Nel 2023, l'utile netto contabile ha raggiunto la cifra record di EUR9,5 miliardi, più alta di EUR3,0 miliardi rispetto al 2022.

Seguono Banca Monte dei Paschi di Siena, su del 3,8%, e STMicroelectronics, in verde del 2,5%.

Bene anche gli altri bancari, con BPER Banca, Intesa Sanpaolo e Banca Mediolanum che registrano guadagni compresi tra il 2,5% e l'1,2%.

Tra i rialzisti, in minoranza, Leonardo ha chiuso in verde dell'1,6% dopo aver firmato un memorandum of understanding con l'Autorità Generale per l'Industria Militare dell'Arabia Saudita.

"Il MoU copre ampi settori nei quali Leonardo vanta consolidate competenze tecnologiche, inclusi spazio, elicotteri, sensori ed elettronica, combattimento aereo, integrazione multi-dominio, sistemi a pilotaggio remoto, tecnologie digitali, servizi e processi di industrializzazione", come si legge nella nota di stampa.

Stellantis ha chiuso in calo dello 0,8%. Rumor e indiscrezioni sull'operazione con Renault si sono susseguiti per tutto il weekend, fin quando stamani John Elkann, presidente di Stellantis, ha provato a smentire: "Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori. La società è concentrata sull'esecuzione del piano strategico "Dare forward" e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati per rafforzare l'attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l'Italia".

Renault ha invece fatto sapere che non intende commentare semplici voci e questa, secondo molti osservatori, sarebbe una porta aperta. Così continuano non solo le voci, ma anche le proiezioni, che ovviamente partono dagli assetti azionari.

Snam - in rosso dell'1,3% - ha fatto sapere lunedì che lancerà, con il supporto di Confindustria, a partire dal 7 febbraio un market test sulla domanda di idrogeno in Italia e, in collaborazione con Eni, una raccolta di manifestazioni di interesse non vincolanti per il trasporto e lo stoccaggio di CO2 presso il sito di Ravenna, nell'ambito del progetto di carbon capture and storage lanciato nei mesi scorsi.

Sul fondo si piazzano Telecom Italia e Tenaris, in calo del 4,3% e del 3,3%.

Sul Mid-Cap, Maire Tecnimont - in rosso dell'1,4% - lunedì ha fatto sapere di essersi aggiudicata un FEED da MadoquaPower2X per lo sviluppo di un impianto integrato di idrogeno e ammoniaca verde nella zona industriale di Sines, in Portogallo.

Arnoldo Mondadori Editore - in rosso dello 0,9% - ha fatto sapere giovedì che la propria controllata Mondadori Libri Spa ha perfezionato l'acquisizione del 51% del capitale sociale di Star Shop Distribuzione Srl, operativa nel segmento dei fumetti con editoria e gadget e attiva in particolare nella distribuzione di editori terzi nel canale delle fumetterie e nella gestione di punti vendita - diretti e affiliati - nel medesimo segmento.

Il prezzo, definito sulla base di un Enterprise Value relativo al 100% della società di EUR9 milioni, è di EUR4,6 milioni.

Credem, Saras e Intercos hanno chiuso sul podio, con rialzi del 3,4%, 3,0% e 2,6% rispettivamente.

Sullo Small-Cap, Safilo Group - giù dell'1,1% - ha fatto sapere venerdì di aver firmato un accordo per l'acquisizione di una quota di minoranza in Spaarkly, azienda nativa digitale specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative di e-commerce attraverso la tecnologia della realtà aumentata.

CY4Gate ha chiuso giù dell'8,9% dopo aver fatto sapere venerdì che il consiglio di amministrazione ha esaminato alcuni dati preliminari relativi al 2023, che includono ordini per EUR73 milioni in crescita del 22% rispetto al 2022. I ricavi passano a EUR65,0 milioni in aumento del 20% rispetto al consuntivo 2022 e in linea rispetto al risultato pro-forma full year 2022.

In vetta ci sono Italian Exhibition Group, con un rialzo del 4,6%, e GPI, che ha guadagnato il 3,5%.

Geox - incalo dell'1,7% - ha reso noti giovedì i ricavi consolidati preliminari dell'esercizio 2023 che sono risultati pari a EUR719,6 milioni in diminuzione del 2,2% rispetto all'esercizio precedente, quando erano pari a EUR735,5 milioni, in crescita dello 0,3% a cambi costanti, condizionati principalmente dall'andamento negativo del canale DOS - Directly Operated Store, negozi a gestione diretta - e solo parzialmente compensati delle performance positive del canale Multimarca.

Fra le PMI, Jonix ha chiuso in rialzo dell'1,7%. Lunedì ha comunicato di aver chiuso il 2023 con ricavi di EUR1,4 milioni rispetto a EUR4,4 milioni dell'anno precedente.

I ricavi realizzati all'Estero sono pari a EUR440.000 e al 31% del totale rispetto a EUR2,5 milioni del 2022, che erano pari al 58% del totale. L'Italia evidenzia ricavi pari a EUR980.000 rispetto a EUR1,9 milioni del 2022.

Franchetti ha fatto meglio di tutti con un rialzo del 12%, che porta il prezzo a EUR4,84 per azione.

A New York, il Dow Jones cede lo 0,9%, l'S&P è in calo dello 0,5% come il Nasdaq.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0733 contro USD1,0792 registrato in chiusura azionaria europea di venerdì mentre la sterlina vale USD1,2528 da USD1,2640 di venerdì sera.

Il Brent vale USD77,38 al barile contro USD77,30 al barile di venerdì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD2.021,59 l'oncia da USD2.034,71 l'oncia di venerdì sera.

Il calendario di martedì si apre alle 0030 CET con i dati, in arrivo dal Giappone, sui consumi delle famiglie e il salario medio mensile, seguiti alle 0101 CET dalle vendite al dettaglio in UK.

Alle 0800 CET, in Germania usciranno gli ordini alle fabbriche tedesche mentre alle 0930 CET è atteso l'indice PMI di S&P Global sul settore edile italiano, tedesco, francese e dell'Eurozona.

Alle 1000 CET, dall'Italia, in arrivo l'indice di fiducia delle aziende e dei consumatori mentre alla stessa ora l'Eurostat renderà note le aspettative di inflazione dei consumatori nell'area dell'euro.

Alle 1030 CET in UK è previsto l'indice dei direttori degli acquisti del settore costruzioni mentre alle 1100 CET dalla Germania usciranno i dati sulle auto immatricolate e nell'Eurozona le vendite al dettaglio.

Nel pomeriggio, dal Canada arriveranno i permessi di costruzione e alle 1800 CET le immatricolazioni delle auto in Italia.

A Piazza Affari sono attesi i risultati di alcune banche - Intesa Sanpaolo, FinecoBank e Banca Popolare di Sondrio - insieme a quelli di Anima Holding, Medica e Racing Force, tra gli altri.

Di Chiara Bruschi, Alliance News senior reporter

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